SU KARDECPEDIA

KARDECPEDIA appartiene a IDEAK - Istituto di Divulgazione Spiritista Allan Kardec. IDEAK è un’Associazione Spiritista senza scopo di lucro creata con l'obiettivo di diffondere lo Spiritismo nel mondo, secondo il pensiero e le opere di Allan Kardec.

KARDECPEDIA è una piattaforma interattiva che facilita lo studio delle opere di Allan Kardec, il fondatore della Dottrina Spiritista, o Spiritismo. Spiritismo è un termine creato da Kardec per designare la dottrina presentata nella sua prima grande opera: Il Libro degli Spiriti. Lo Spiritismo venne definito da Kardec come “una scienza che si occupa della natura, dell’origine e del destino degli Spiriti, nonché delle loro relazioni con il mondo fisico”.

In KARDECPEDIA, tutte le opere di Kardec sono presenti in portoghese e in francese. In inglese e spagnolo saranno presenti solo le opere già esistenti tradotte e di pubblico dominio.

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A PROPOSITO DI ALLAN KARDEC



Sebbene fosse figlio e nipote di avvocati e appartenesse a un’antica famiglia che si distinse nella magistratura e nell’avvocatura, non intraprese questa carriera e fin da piccolo si dedicò allo studio della scienza e della filosofia. Allievo del professor Johann Heinrich Pestalozzi, in Svizzera, divenne uno degli eminenti discepoli di questo celebre pedagogo ed uno dei divulgatori del suo sistema educativo che influenzò notevolmente la riforma scolastica in Francia e in Germania. Fu in questa scuola che sviluppò quelle idee che, più tardi, lo avrebbero posto nella categoria dei progressisti e dei liberi pensatori. Nato cattolico ma educato in un paese protestante, gli atti di intolleranza che subì in questo contesto gli fecero concepire, sin dall'età di quindici anni, l'idea di una riforma religiosa, sulla quale lavorò in silenzio per molti anni, con l’intento di raggiungere l'unificazione delle credenze; ma gli mancava l'elemento indispensabile per la soluzione di questo grande problema. Più tardi fu lo Spiritismo a portargli la soluzione, dando una direzione speciale al suo lavoro.

Per quanto riguarda le manifestazioni degli Spiriti, intorno al 1850 Allan Kardec si dedicò allo studio costante di questi fenomeni, limitandosi soprattutto a dedurne le conseguenze filosofiche. In primo luogo, analizzò il principio delle nuove leggi naturali: quelle che governano le relazioni del mondo visibile e del mondo invisibile. Nelle manifestazioni di quest'ultimo riconobbe le forze della natura, la cui conoscenza avrebbe fatto luce su una moltitudine di problemi considerati insolubili, e ne comprese la portata dal punto di vista scientifico, sociale e religioso. Le sue opere principali su questo argomento sono: “Il Libro degli Spiriti” per la parte filosofica, la cui prima edizione fu pubblicata il 18 aprile 1857; “Il Libro dei Medium” per la parte sperimentale e scientifica (gennaio 1861); “Il Vangelo secondo lo Spiritismo” per la parte morale (aprile 1864); “Cielo e Inferno” o “La Giustizia Divina secondo lo Spiritismo” (agosto 1865); “La Genesi, i Miracoli e le Predizioni secondo lo Spiritismo” (gennaio 1868); “La Rivista Spiritista, Giornale di Studi Psicologici” un’edizione mensile iniziata il 1 gennaio 1858. Il 1֯ aprile 1858 fondò a Parigi la prima società spiritista registrata con il nome di Società Parigina di Studi Spiritici, il cui scopo esclusivo era lo studio di tutto ciò che poteva contribuire al progresso di questa nuova scienza. Lo stesso Allan Kardec spiegava di non aver scritto nulla sotto l'influenza di idee preconcette o sistematiche: uomo di carattere freddo e calmo, osservava i fatti e, dalle sue osservazioni, ne deduceva le leggi che li governavano. Fu il primo a concepirne la teoria ed a strutturarle in un corpo metodico e regolare. Dimostrando che i fatti erroneamente qualificati come soprannaturali sono soggetti a determinate leggi, li inserì nell'ordine dei fenomeni della natura, distruggendo così l’ultimo rifugio del “miracoloso” e uno dei motivi di superstizione. Durante i primi anni in cui si iniziava a dare importanza ai fenomeni spiritici, queste manifestazioni furono più oggetto di curiosità che argomento di serie riflessioni, ma Il Libro degli Spiriti fece considerare questi fenomeni sotto tutt’altro aspetto: si abbandonarono i cosiddetti “tavoli ballerini”, che non erano stati altro che un preludio, per costituire un contesto dottrinale comprendente tutte le questioni che interessano l'Umanità.

All'apparizione dei Libro Degli Spiriti risale la vera fondazione dello Spiritismo, che fino ad allora comprendeva solo elementi sparsi, senza coordinazione e che non era quindi stato considerato in tutta la sua importanza. La dottrina attirò l’attenzione di persone autorevoli e si sviluppò rapidamente. Nel giro di pochi anni, queste idee trovarono numerosi proseliti appartenenti a tutte le classi sociali e a tutti i paesi. Questo successo senza precedenti era dovuto alle affinità che queste idee incontravano ma anche, in gran parte, alla chiarezza di esposizione, che è uno dei tratti distintivi delle opere di Allan Kardec. Astenendosi dalle formule astratte della metafisica, l'autore seppe porsi alla portata di tutti e farsi leggere senza fatica: una condizione essenziale alla divulgazione di un'idea.

Per ogni punto controverso, le sue argomentazioni sono di una logica serrata, che risponde ad ogni confutazione e predispone al convincimento. Le prove tangibili che lo Spiritismo propone sull'esistenza dell'anima e della vita eterna portano alla distruzione delle idee materialiste e panteiste. Uno dei principi basilari di questa Dottrina è quello della pluralità delle esistenze, già intravisto da numerosi filosofi antichi e moderni e, in tempi recenti, da Jean Reynaud, Charles Fourier, Eugène Sue ed altri. Ma con questi filosofi il principio della reincarnazione era rimasto allo stadio di ipotesi: mentre lo Spiritismo ne dimostra la veridicità eattesta che è uno degli attributi essenziali dell’umanità.

Da questo principio discende la soluzione di ogni anomalia apparente della vita umana, di ogni ineguaglianza intellettuale, morale e sociale. L'uomo sa così da dove viene, dove va, per quale scopo è sulla Terra e perché soffre. Le idee innate vengono spiegate con le conoscenze acquisite nelle vite precedenti, la marcia ascendente dei popoli e dell'umanità viene spiegata con il ritorno degli uomini dei tempi passati che rivivono dopo aver progredito, le simpatie e le antipatie si spiegano con la natura dei rapporti precedenti, che riavvicinano la grande famiglia umana di ogni epoca ai grandi principi di fraternità, uguaglianza, libertà e solidarietà universale.

Lo spiritismo investe, con la sua critica, direttamente la religione; infatti, la pluralità delle esistenze, essendo la prova del progresso dell'anima, distrugge radicalmente il dogma dell'inferno e delle pene eterne, incompatibile con questo progresso. Con questo dogma cadono i numerosi abusi che ha reso possibili. Al posto del principio "Fuori dalla Chiesa non v'è salvezza", che mantiene la separazione e l'animosità tra le diverse credenze e che ha fatto spargere tanto sangue, lo Spiritismo ha come principio "Fuori dalla carità non v'è salvezza", ossia l'uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio, tolleranza, libertà di coscienza e mutua benevolenza.

Al posto della fede cieca che distrugge la libertà di pensiero, lo Spiritismo dice: “Non c'è fede incrollabile se non quella che può fronteggiare la ragione, in ogni epoca dell'Umanità. La fede necessita di una base, e questa base è la comprensione di ciò in cui si deve credere. Per credere non basta vedere, bisogna soprattutto comprendere.

La fede cieca non appartiene più a questi tempi. È proprio il dogma della fede cieca a creare oggi il maggior numero di miscredenti, perché la si vuole imporre e si esige dall’uomo la rinuncia alle sue prerogative più preziose: l’uso della ragione e del libro arbitrio.” (Il Vangelo secondo lo Spiritismo).

Lo Spiritismo, come mostrato nelle opere di Allan Kardec, contiene in sé gli elementi di una trasformazione generale nelle idee e la trasformazione delle idee porta necessariamente alla trasformazione della società. Da questo punto di vista merita l'attenzione di tutti i progressisti. La sua influenza, già estesa a tutti i paesi civili, conferisce alla personalità del suo fondatore una notevole importanza e tutto fa prevedere che, in un prossimo futuro, sarà considerato uno dei riformatori del XIX secolo.



Referenze:

LACHÂTRE, Maurice. Allan Kardec. In: LACHÂTRE, Maurice. Nouveau dictionnaire universel. Paris: Docks de La Librairie, 1865. p. 199. Tome premier.