2. La
scarsa diffusione dei viaggi, che allora raramente superavano i confini
della tribù o della vallata, non poteva permettere di constatare la
sfericità della Terra. Come, d'altronde, supporre che la Terra potesse
essere una sfera? Gli uomini non avrebbero potuto stare che sul punto
più elevato; e, pur supponendola abitata su tutta la superficie, come
avrebbero potuto vivere nell'emisfero opposto? Con la testa in giù e i
piedi in su? La cosa sarebbe sembrata ancor meno possibile con un
movimento di rotazione. Quando, ancora ai giorni nostri, in cui si
conosce la legge di gravitazione, si vede gente, relativamente
illuminata, non rendersi conto di questo fenomeno, non ci si deve
stupire che gli uomini delle prime ere non l'avessero neppure supposto.
La Terra era dunque per loro una superficie piana e circolare come
una macina di mulino, che si estendeva a perdita d'occhio in direzione
orizzontale; da qui l'espressione usata ancor oggi: andare in capo al
mondo. I suoi limiti, il suo spessore, il suo interno, la sua faccia inferiore e quanto c'era sotto, tutto ciò era l'incognito. [13]
-------------------------
[13] "La mitologia indù insegnava che l'astro del giorno si
spogliava la sera della sua luce e attraversava il cielo durante la
notte, scuro in volto. La mitologia greca rappresentava il carro di
Apollo trainato da quattro cavalli. Anassimandro di Mileto sosteneva, a
quanto riferisce Plutarco, che il Sole era un carro pieno d'un fuoco
molto vivo che usciva da un'apertura circolare. Epicuro, secondo alcuni,
sarebbe stato dell'opinione che il Sole prendesse fuoco al mattino e si
spegnesse la sera nelle acque dell'oceano; secondo altri, egli avrebbe
fatto di questo astro una sorta di pietra pomice, riscaldata fino
all'incandescenza. Anassagora guardava al Sole come a un ferro
arroventato dell'estensione del Peloponneso. Osservazione tanto
singolare per gli antichi, i quali erano invincibilmente portati a
considerare la grandezza apparente di questo astro come reale, che
perseguitarono questo temerario filosofo per aver osato attribuire un
tale volume alla fiaccola del giorno. Fu necessaria tutta l'autorità di
Pericle per salvarlo da una condanna a morte che fu commutata in una
sentenza d'esilio." [Flammarion, Studi e letture sull'astronomia, pag. 6]
Di fronte a tali idee, profferite nel quinto secolo avanti Cristo,
ai tempi più fiorenti della Grecia, non ci si può stupire di quelle che,
sul sistema del mondo, nutrivano gli uomini delle prime ere.
-------------------------