21. Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che
ha cinque portici. Sotto questi portici giaceva un gran numero
d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici, i quali aspettavano
l'agitarsi dell'acqua; perché un angelo scendeva nella vasca e metteva
l'acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era
stata agitata era guarito di qualunque malattia fosse colpito.
Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo. Gesù, vedutolo che
giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: "Vuoi
guarire?" L'infermo gli rispose: "Signore, io non ho nessuno che, quando
l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro
vi scende prima di me". Gesù gli disse: "Àlzati, prendi il tuo
lettuccio, e cammina". In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso
il suo lettuccio, si mise a camminare.
Quel giorno era un
sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: "È sabato, e non ti è
permesso portare il tuo lettuccio". Ma egli rispose loro: "Colui che mi
ha guarito mi ha detto: 'Prendi il tuo lettuccio e cammina. Essi gli
domandarono: "Chi è l'uomo che ti ha detto: 'Prendi il tuo lettuccio e
cammina'?" Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù
infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente. Più
tardi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: "Ecco tu sei guarito; non
peccare più, ché non ti accada di peggio". L'uomo se ne andò, e disse ai
Giudei che colui che l'aveva guarito era Gesù. Per questo i Giudei
perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose
di sabato.
Gesù rispose loro: "Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero". (Giovanni 5:1-17)