LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

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8. Per comprendere le cose spirituali, per farcene cioè un'idea netta quanto quella che ci facciamo d'un paesaggio che sta sotto i nostri occhi, ci manca in verità un senso, esattamente come al cieco manca il senso necessario per comprendere gli effetti della luce, dei colori e della vista senza il contatto. Per cui è soltanto con uno sforzo dell'immaginazione che noi vi perveniamo, nonché grazie ai confronti tratti dalle cose che ci sono familiari. Ma le cose materiali non possono dare che delle idee molto imperfette delle cose spirituali. È per questo che non bisognerebbe prendere questi paragoni troppo alla lettera e credere, per esempio, che il valore delle facoltà percettive degli Spiriti attenga alla loro effettiva elevazione, e che essi abbiano bisogno di essere su una montagna o al di sopra delle nuvole per abbracciare il tempo e lo spazio.

Questa facoltà è inerente allo stato di spiritualizzazione o, se si preferisce, di smaterializzazione. Vale a dire che la spiritualizzazione produce un effetto che si può paragonare, per quanto molto imperfettamente, a quello della visione d'insieme dell'uomo che è sulla montagna. Questo raffronto aveva semplicemente lo scopo di dimostrare come avvenimenti che sono nel futuro per gli uni, siano nel presente per gli altri e possano così essere predetti, la qual cosa non implica che l'effetto si produca nello stesso modo.

Per godere di tale percezione, lo Spirito non ha dunque bisogno di trasportarsi su di un qualche punto dello spazio. Colui che è sulla Terra, al nostro fianco, può possederla in tutta la sua pienezza, allo stesso modo che se dalla Terra fosse lontano mille leghe, mentre noi non vediamo nulla al di fuori dell'orizzonte visuale. Presso gli Spiriti, non producendosi la visione né nella stessa maniera, né con gli stessi elementi che negli uomini, tutt'altro è il loro orizzonte visuale. Ora, è precisamente questo il senso che ci manca per concepirlo. Lo Spirito, a fianco di un incarnato, è come il vedente a fianco di un cieco.