14. Riassumiamo nelle proposizioni che seguono quanto abbiamo esposto.
1°. Tutti i fenomeni spiritisti hanno come principio l'esistenza
dell'anima, la sua sopravvivenza al corpo e le sue manifestazioni.
2°. Questi fenomeni, essendo fondati su una legge della natura, non hanno niente di meraviglioso né di soprannaturale, nel senso comune di questi termini.
3°. Molti fatti sono considerati soprannaturali, solo perché non se
ne conosce la causa. Lo Spiritismo, assegnando loro una causa, li fa
rientrare nel dominio dei fenomeni naturali.
4°. Tra i fatti
qualificati come soprannaturali, ce ne sono molti di cui lo Spiritismo
dimostra l'impossibilità, includendoli fra le credenze superstiziose.
5°. Benché lo Spiritismo riconosca in molte credenze popolari un
fondo di verità, assolutamente non dà il suo assenso a tutte le storie
fantastiche create dalla immaginazione.
6°. Giudicare lo
Spiritismo riguardo ai fatti che esso non ammette è dare prova
d'ignoranza e togliere ogni valore alla propria opinione.
7°.
La spiegazione dei fatti ammessi dallo Spiritismo, le loro cause e le
loro conseguenze morali costituiscono una scienza completa e una
completa filosofia, che richiede uno studio serio, perseverante e
approfondito.
8°. Lo Spiritismo può considerare come critico
serio solo colui che tutto abbia visto, studiato e approfondito, con la
pazienza e la perseveranza d'un osservatore coscienzioso; colui che ne
sapesse tanto su questo argomento, quanto l'adepto più illuminato; colui
che, di conseguenza, avesse attinto le sue conoscenze da ben altra
parte che non nei romanzi della scienza; colui a cui non si potesse
opporre alcun fatto di
cui non avesse conoscenza, alcun argomento che non avesse già meditato;
colui che obiettasse, non con delle negazioni, ma con argomenti più
categorici; colui che potesse infine attribuire una causa più logica ai
fatti accertati. Tale critico è ancora da trovarsi.