IL LIBRO DEI MEDIUM o GUIDA DEI MEDIUM E DEGLI EVOCATORI

Allan Kardec

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Natura Delle Comunicazioni

133. Abbiamo detto che ogni effetto che riveli nella sua causa un atto di libera volontà, per quanto insignificante esso possa essere, denota per ciò stesso una causa intelligente. Così, un semplice movimento di tavola, che risponda al nostro pensiero, o presenti un carattere intenzionale, può essere considerato come una manifestazione intelligente. Se il risultato dovesse limitarsi a questo, non ci sarebbe per noi che un interesse molto secondario. Ciò sarebbe, tuttavia, qualcosa per darci la prova che c'è in questi fenomeni più di un'azione puramente materiale. Ma l'utilità pratica che ne deriverebbe sarebbe per noi nulla o almeno molto limitata. È tutt'altra cosa quando questa intelligenza acquista uno sviluppo che permette uno scambio regolare e continuo di idee. Allora non sono più semplici manifestazioni intelligenti, ma vere comunicazioni. I mezzi di cui oggi si dispone permettono di ottenerle tanto estese, tanto esplicite e tanto rapide quanto quelle che noi intratteniamo con gli uomini.

Se si è ben compresa — secondo la scala spiritista (Il libro degli Spiriti, n. 100) — la varietà infinita che esiste tra gli Spiriti, sotto il doppio aspetto dell'intelligenza e della moralità, facilmente si comprenderà la differenza che deve esistere nelle loro comunicazioni. Esse devono riflettere l'elevazione o la bassezza delle loro idee, il loro sapere e la loro ignoranza, i loro vizi e le loro virtù; in una parola esse non devono assomigliarsi più di quelle degli uomini, dal selvaggio fino all'uomo più illuminato. Tutte le gradazioni che esse presentano possono raggrupparsi in quattro categorie principali. Secondo i loro più accentuati caratteri, esse sono: grossolane, frivole, serie o istruttive.