248. Accade assai spesso che
un medium non può comunicare che con un solo Spirito, il quale si
attacca a lui e risponde per quelli che vengono chiamati attraverso la
sua intermediazione. Non sempre però si tratta di un'ossessione, perché
ciò può concernere una mancanza di flessibilità da parte del medium, e
un'affinità speciale, sempre da parte sua, per il tale o talaltro
Spirito. Non c'è ossessione propriamente detta se non quando lo Spirito
s'impone e allontana gli altri di sua volontà, la qual cosa non è mai
opera di un buono Spirito. Generalmente, lo Spirito che s'impossessa del
medium con l'intenzione di dominarlo non sopporta l'esame critico delle
sue comunicazioni; quando si avvede che queste non sono accettate e
sono messe in discussione, non si ritira, ma infonde nel medium il
pensiero di isolarsi e spesso, anzi, glielo ordina. Ogni medium che si
offenda per la critica delle comunicazioni che ottiene è l'eco dello
Spirito che lo domina, e questo Spirito non può essere un buono Spirito,
dal momento che gli ispira un pensiero illogico, cioè quello di
sottrarsi all'esame. L'isolamento del medium è sempre cosa incresciosa
per lui, poiché egli resta senza alcuna verifica delle comunicazioni che
riceve. Non solo, dunque, deve illuminarsi attraverso l'opinione di
terzi, ma gli è necessario studiare tutte le specie di comunicazioni per
confrontarle. Limitandosi, invece, a quelle che ottiene, per quanto
buone possano esse sembrargli, egli rischia di farsi delle illusioni sul
loro valore, senza contare che non gli è dato di conoscere tutto, e che
esse girano quasi sempre nello stesso cerchio. (Nº 192 – Medium
Esclusivi)