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Senza dubbio, si dirà che se uno Spirito può imitare una firma, egli
può altrettanto bene imitare un linguaggio. Noi ne abbiamo incontrati di
quelli che assumevano sfrontatamente il nome del Cristo e, per
ingannare, simulavano lo stile evangelico e a vanvera largheggiavano
nelle parole ben conosciute: In verità, in verità, io ve lo dico. Ma quando si studiava l'insieme senza prevenzioni; quando
si scrutava nel profondo dei loro pensieri e si valutava la portata
delle loro espressioni; quando a fianco di belle massime di carità si
notavano delle raccomandazioni puerili e ridicole, uno avrebbe dovuto
essere fascinato per rimanerne ingannato.
Sì, è vero, certe parti della forma materiale del linguaggio possono
essere imitate, ma non il pensiero. Giammai l'ignoranza imiterà il vero
sapere, e giammai il vizio imiterà la vera virtù. Sempre, da qualche
parte, apparirà la piccola punta dell'orecchio. Ed è proprio ora che il
medium e anche l'evocatore hanno bisogno di tutta la loro perspicacia e
di tutta la loro ponderatezza per distinguere la verità dalla menzogna.
Essi devono persuadersi che gli Spiriti perversi sono capaci di tutte le
astuzie, e che più il nome, sotto il quale uno Spirito si annuncia, è
elevato, più deve ispirare loro diffidenza. Quanti i medium che hanno
ricevuto comunicazioni apocrife firmate col nome di Gesù, Maria o di un
santo venerato!