IL LIBRO DEI MEDIUM o GUIDA DEI MEDIUM E DEGLI EVOCATORI

Allan Kardec

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261. Senza dubbio, si dirà che se uno Spirito può imitare una firma, egli può altrettanto bene imitare un linguaggio. Noi ne abbiamo incontrati di quelli che assumevano sfrontatamente il nome del Cristo e, per ingannare, simulavano lo stile evangelico e a vanvera largheggiavano nelle parole ben conosciute: In verità, in verità, io ve lo dico. Ma quando si studiava l'insieme senza prevenzioni; quando si scrutava nel profondo dei loro pensieri e si valutava la portata delle loro espressioni; quando a fianco di belle massime di carità si notavano delle raccomandazioni puerili e ridicole, uno avrebbe dovuto essere fascinato per rimanerne ingannato. Sì, è vero, certe parti della forma materiale del linguaggio possono essere imitate, ma non il pensiero. Giammai l'ignoranza imiterà il vero sapere, e giammai il vizio imiterà la vera virtù. Sempre, da qualche parte, apparirà la piccola punta dell'orecchio. Ed è proprio ora che il medium e anche l'evocatore hanno bisogno di tutta la loro perspicacia e di tutta la loro ponderatezza per distinguere la verità dalla menzogna. Essi devono persuadersi che gli Spiriti perversi sono capaci di tutte le astuzie, e che più il nome, sotto il quale uno Spirito si annuncia, è elevato, più deve ispirare loro diffidenza. Quanti i medium che hanno ricevuto comunicazioni apocrife firmate col nome di Gesù, Maria o di un santo venerato!