XXVI
Lo
Spiritismo dovrebbe essere un'egida contro lo Spirito di discordia e di
dissenso; ma questo Spirito ha in ogni tempo brandito la sua torcia
sugli uomini, perché esso è invidioso della felicità che la pace e
l'unione procurano. Spiritisti, esso potrà dunque penetrare nelle vostre
assemblee, e non dubitatene, cercherà di disseminarvi il disamore, ma
sarà impotente di fronte a coloro che sono animati dalla vera carità.
State dunque all'erta e vigilate senza tregua alla porta del vostro
cuore come a quella delle vostre riunioni, per non lasciarvi entrare il
nemico. Se i vostri sforzi nulla possono contro il nemico esterno,
sempre da voi dipenderà interdirgli l'accesso alla vostra anima. Se dei
dissensi si levassero tra di voi, essi non potrebbero essere suscitati
che da cattivi Spiriti. Quanti, dunque, possiederanno al più alto grado
il sentimento dei doveri, che loro impone tanto la buona creanza quanto
il vero Spiritismo, si mostrino i più pazienti, i più degni e i più
concilianti. I buoni Spiriti possono a volte permettere queste lotte per
dare ai buoni come ai cattivi sentimenti l'occasione di rivelarsi, al
fine di separare il buon grano dalla zizzania, ed essi saranno sempre
dalla parte dove maggiormente ci sarà l’umiltà e la vera carità.
SAN VINCENZO DE' PAOLI