IL LIBRO DEI MEDIUM o GUIDA DEI MEDIUM E DEGLI EVOCATORI

Allan Kardec

Torna al menu
Capitolo VI - MANIFESTAZIONI VISIVE
Questioni sulle apparizioni - Saggio teorico sulle apparizioni - Spiriti globuli - Teoria dell'allucinazione


Questioni sulle apparizioni


100. Di tutte le manifestazioni spiritiste, le più interessanti sono, senza alcun dubbio, quelle per mezzo delle quali gli Spiriti possono rendersi visibili. Si vedrà, attraverso la spiegazione di questo fenomeno, che esso non è più soprannaturale degli altri. Noi daremo innanzitutto le risposte che su questo argomento sono state date dagli Spiriti.

1. Gli Spiriti possono rendersi visibili?

«Sì. Soprattutto durante il sonno. Tuttavia certe persone li vedono anche durante la veglia, ma questo caso è più raro.»

OSSERVAZIONE. Mentre il corpo riposa, lo Spirito si libera dai legami materiali. Egli si ritrova più libero e più facilmente può vedere gli altri Spiriti con cui entra in comunicazione. Il sogno non è che il ricordo di questo stato. Quando uno non ricorda nulla, dice che non ha sognato, ma non per questo l'anima ha cessato di vedere e di godere della sua libertà. Noi qui ci occuperemo in modo più specifico delle apparizioni nello stato di veglia. [7]

[7] Vedere, per maggiori dettagli sullo stato dello Spirito durante il sonno, ne Il libro degli Spiriti, il capitolo "Emancipazione dell'anima", n. 400.

2. Gli Spiriti che si manifestano rendendosi visibili appartengono a una categoria piuttosto che a un'altra?

«No. Essi possono appartenere a tutte le categorie, alle più elevate come alle più basse.»

3. È concesso a tutti gli Spiriti di manifestarsi visibilmente?

«Tutti lo possono. Ma non sempre ne hanno il permesso o la volontà.»

4. Qual è lo scopo per cui gli Spiriti si manifestano?

«Dipende. Secondo la loro natura, lo scopo può essere buono o cattivo.»

5. Come si può concedere loro questo permesso, quando lo scopo è cattivo?

«Questaè allora una prova per coloro ai quali essi appaiono. Infatti l’intenzione dello Spirito può essere cattiva, ma il risultato può essere buono.»

6. Quale può essere lo scopo degli Spiriti, che hanno una cattiva intenzione, a farsi vedere?

«Impaurire e spesso vendicarsi.»

— Qual è lo scopo degli Spiriti che vengono con una buona intenzione?

«Consolare le persone che li rimpiangono; dimostrare che essi esistono e sono vicini a loro; dare dei consigli e a volte chiedere assistenza per sé stessi.»

7. Quale inconveniente ci sarebbe se tra gli uomini la possibilità di vedere gli Spiriti fosse permanente e generale? Non potrebbe essere questo un mezzo per togliere via i dubbi ai più increduli?

«Essendo l'uomo costantemente attorniato da Spiriti, il vederli a ogni istante lo turberebbe, lo intralcerebbe nelle sue azioni e gli toglierebbe, nella maggior parte dei casi, la sua iniziativa; invece, considerandosi solo, egli agisce più liberamente. Quanto agli increduli, essi hanno sufficienti mezzi per convincersi, se vogliono approfittarne e se non sono accecati dell'orgoglio. Voi sapete bene che ci sono persone le quali hanno visto e non è che per questo credano di più, poiché esse dicono che sono delle illusioni. Non preoccupatevi di loro; di loro si occupa Dio.»

OSSERVAZIONE. Vedersi costantemente in presenza degli Spiriti sarebbe tanto fastidioso, quanto vedere l'aria che ci circonda, o le miriadi di microscopici animali che pullulano attorno a noi e sopra di noi. Da ciò dobbiamo concludere che quanto Dio fa è ben fatto e che Egli sa meglio di noi quanto a noi conviene.

8. Se la vista degli Spiriti ha degli inconvenienti, perché essa è permessa in certi casi?

«Essa ha lo scopo di dare una prova che non tutto muore con il corpo, e che l'anima conserva la sua individualità dopo la morte. Questa visione passeggera è sufficiente per dare questa prova e attestare la presenza dei vostri amici vicino a voi; ma essa non ha gli inconvenienti della visione costante.»

9. Nei mondi più avanzati del nostro, la visione degli Spiriti è più frequente?

«Più l'uomo si avvicina alla natura spirituale, più facilmente entra in rapporto con gli Spiriti. È la grossolanità del vostro involucro che rende più difficile e più rara la percezione degli esseri eterei.»

10. È razionale spaventarsi per l'apparizione di uno Spirito?

«Colui che riflette dovrà comprendere che uno Spirito, chiunque egli sia, è meno pericoloso di un vivente. Gli Spiriti, d'altronde, vanno dappertutto, e non v'è bisogno di vederli per sapere che se ne può avere uno al fianco. Lo Spirito che volesse nuocere potrebbe farlo senza farsi vedere, e anche in modo più sicuro. Egli non è pericoloso perché è uno Spirito, ma piuttosto per l'influenza ch'egli può esercitare sul pensiero, distogliendo dal bene e inducendo al male.»

OSSERVAZIONE. Le persone che hanno paura della solitudine e dell'oscurità, raramente si rendono conto della causa del loro sgomento. Esse non saprebbero dire di che cosa hanno paura. Ma sicuramente esse dovrebbero temere maggiormente di incontrare degli uomini, piuttosto che degli Spiriti, poiché un malfattore è più pericoloso da vivo che dopo la sua morte. Una signora di nostra conoscenza ebbe una sera, nella sua camera, un'apparizione così ben caratterizzata, ch'ella credette alla presenza di qualcuno, e la sua prima sensazione fu di terrore. Rassicuratasi che non c'era nessuno, si disse: «Sembra che non sia che uno Spirito: posso dormire tranquilla».

11. Colui al quale apparisse uno Spirito potrebbe avviare una conversazione con lui?

«Perfettamente. Anzi è ciò che si deve sempre fare in casi simili, domandandogli chi sia, che cosa desideri e in che modo si potrebbe essergli utile. Se lo Spirito è infelice e soffre, la compassione che gli si testimonia lo conforterà; se è uno Spirito benevolo, potrebbe esser venuto con l'intenzione di offrire dei buoni consigli.»

— In questo caso, come lo Spirito può rispondere?

«A volte lo fa attraverso dei suoni articolati, come farebbe una persona vivente; il più delle volte, però, c'è la trasmissione di pensiero.»

12. Gli Spiriti che appaiono con delle ali le hanno realmente, oppure queste ali non sono che una simbolica apparenza?

«GliSpiriti non hanno ali. Non ne hanno bisogno, poiché possono trasferirsi dappertutto come Spiriti. Essi appaiono a seconda del modo con cui vogliono impressionare la persona alla quale si mostrano. Alcuni appariranno con la veste comune, altri avvolti in drappeggi, altri ancora con delle ali, quale attributo della categoria di Spiriti, che essi rappresentano.»

13. Le persone che si vedono in sogno sono sempre quelle di cui esse hanno l'aspetto?

«Sono quasi sempre quelle stesse persone che il vostro Spirito va a trovare o che vengono a trovarvi.»

14. Gli Spiriti faceti non potrebbero prendere le sembianze delle persone che ci sono care per trarci in errore?

«Essi prendono delle apparenze fantasiose solo per divertirsi a vostre spese. Ci sono però delle cose di cui non è loro permesso beffarsi.»

15. Essendo il pensiero una sorta d'evocazione, ben si comprende come esso possa provocare la presenza dello Spirito.Ma come mai avviene spesso che le persone alle quali si pensa di più, che ardentemente si desidera rivedere non si presentano mai in sogno, mentre si vedono persone a noi indifferenti e alle quali non pensiamo affatto?

«Non sempre gli Spiriti hanno la possibilità di manifestarsi alla vista, neppure in sogno e malgrado il desiderio che si ha di vederli. Cause indipendenti dalla loro volontà potrebbero impedirglielo. Sovente è una prova a cui neppure il desiderio più ardente può sottrarsi. Quanto alle persone indifferenti, se voi non pensate a loro, è però possibile che siano loro a pensare a voi. D'altronde, voi non potete avere idea delle relazioni del mondo degli Spiriti. Lì incontrate una folla di conoscenze intime, antiche o nuove, di cui non avete alcuna idea nello stato di veglia.»

OSSERVAZIONE. Quando non c'è alcun mezzo per controllare le visionio apparizioni, esse si possono mettere senza dubbio nel novero delle allucinazioni. Ma quando le stesse sono confermate dagli avvenimenti, allora non si possono attribuire alla immaginazione. Tali sono, per esempio, le apparizioni al momento della loro morte, in sogno o in stato di veglia, di persone alle quali non si pensa affatto e che, attraverso segnali diversi, vengono a rivelare le circostanze del tutto inattese della loro fine. Spesso è accaduto di vedere cavalli impennarsi e rifiutarsi di proseguire davanti ad apparizioni che terrorizzavano anche quelli che li cavalcavano. Ammettiamo pure che l'immaginazione possa svolgere un qualche molo quando il fatto riguarda gli uomini, ma certamente nessuno negherà che essa non ha niente a che vedere quando il fatto riguarda gli animali. D'altra parte se le immagini che si vedono in sogno fossero sempre un effetto delle preoccupazioni che si hanno in stato di veglia, niente spiegherebbe perché avvenga spesso che non si sognino mai le cose alle quali si pensa di più.

16. Perché certe visioni sono più frequenti in stato di malattia?

«Esse hanno egualmente luogo in stato di perfetta salute; ma durante la malattia i legami materiali sono rilasciati, e la debolezza del corpo lascia più libertà allo Spirito, che entra facilmente in comunicazione con gli altri Spiriti.»

17. Le apparizioni spontanee sembrano essere più frequenti in certi paesi. Significa forse che certi popoli sono più e meglio dotati di altri, per avere questo genere di manifestazioni?

«Ma voi stilate dei processi verbali di ogni apparizione? Le apparizioni, i rumori, tutte le manifestazioni infine, sono sparse egualmente su tutta la Terra, ma esse presentano dei caratteri distintivi secondo i popoli presso i quali avvengono. Presso quelli, per esempio, dove la scrittura è poco diffusa, non ci sono medium scriventi, presso altri popoli, invece, abbondano. Altrove ci sono spesso rumori e movimenti, piuttosto che comunicazioni intelligenti, poiché queste sono lì meno stimate e ricercate.»

18. Perché le apparizioni hanno luogo soprattutto di notte? Questo non indica forse che esse sono effetto del silenzio e della oscurità sull'immaginazione?

«Ciò accade per la stessa ragione che vi fa vedere durante la notte le stelle, che in pieno giorno non vedete. Il grande chiarore può cancellare un'apparizione leggera. Ma è un errore credere che la notte abbia qualcosa a che fare con questo. Interrogate tutti quelli che hanno avuto delle visioni e scoprirete che la maggior parte di essi le ha avute di giorno.»

OSSERVAZIONE. I fenomeni d'apparizione sono molto più frequenti e generali di quanto si creda. Ma molte persone non li confessano per timore del ridicolo, mentre altre li attribuiscono alla suggestione. Se essi sembrano più numerosi presso alcuni popoli, ciò è dovuto al fatto che lì si mantengono con maggiore attenzione le tradizioni, vere o false che siano, quasi sempre amplificate dal potere di seduzione del meraviglioso, al quale più o meno si presta l'aspetto delle località. La credulità fa allora vedere degli effetti soprannaturali nei fenomeni più ordinari: il silenzio della solitudine, la scoscesità delle forre, lo stormire della foresta, le raffiche della tempesta, l'eco delle montagne, la forma fantastica delle nuvole, le ombre, i miraggi, tutto infine si presta all'illusione, per delle immaginazioni semplici e ingenue, che narrano in buona fede ciò che hanno visto o hanno creduto di vedere. Ma a fianco della finzione c'è la realtà, ed è appunto a liberarla di tutti i ridicoli complementi della superstizione che conduce lo studio serio dello Spiritismo.

19. La visione degli Spiriti si produce nello stato normale, o soltanto nello stato estatico?

«Essa può aver luogo in condizioni perfettamente normali. Tuttavia le persone che vedono gli Spiriti si trovano abbastanza spesso in uno stato particolare, vicino all'estasi, stato che dispensa loro una sorta di doppia vista (Il libro degli Spiriti, n. 447).»

20. Coloro che vedono gli Spiriti li vedono con gli occhi?

«Essi lo credono. Ma, in realtà, è l'anima che vede, e ciò è provato dal fatto che possono vederli con gli occhi chiusi.»

21. Come lo Spirito può rendersi visibile?

«Il principio è il medesimo di tutte le manifestazioni. Esso riguarda le proprietà del perispirito, che può subire diverse modificazioni, secondo la volontà dello Spirito.»

22. Lo Spirito propriamente detto può rendersi visibile, oppure non lo può se non con l'aiuto del perispirito?

«Nello stato materiale in cui voi vi trovate, gli Spiriti non possono manifestarsi che con l'aiuto del loro involucro semi materiale; è questo l'intermediario attraverso cui essi agiscono sui vostri sensi. È sotto questo involucro che, a volte, appaiono con una forma umana o con qualunque altra, sia nei sogni sia nello stato di veglia, tanto alla luce quanto nell'oscurità.»

23. Si potrebbe dire che è per la condensazione del fluido del perispirito che lo Spirito diventa visibile?

«Condensazione non è il termine esatto. Questa parola può solo essere usata per stabilire una comparazione che vi permetta di comprendere il fenomeno, poiché, in realtà, non c'è condensazione. Attraverso la combinazione dei fluidi, si produce nel perispirito una disposizione particolare, senza analogia presso voialtri, che lo rende percettibile.»

24. Gli Spiriti che appaiono sono sempre inafferrabili, sempre inaccessibili al tatto?

«Inafferrabili, come nei sogni, nel loro stato normale. Tuttavia essi possono essere in grado di produrre impronte tattili e lasciare tracce della loro presenza, e anche, in certi casi, di diventare momentaneamente tangibili, la qual cosa prova che tra loro e voi c'è una materia.»

25. Tutti sono idonei a vedere gli Spiriti?

«Sì, tutti nel sonno. Ma nello stato di veglia, no. Durante il sonno, l'anima vede senza intermediario; nello stato di veglia, essa è sempre più o meno influenzata dagli organi: ciò avviene perché le condizioni non sono completamente le stesse.»

26. A che cosa è da attribuirsi la facoltà di vedere gli Spiriti durante la veglia?

«Questa facoltà dipende dall'organismo. Essa si riferisce alla facilità, più o meno grande, che ha il fluido del veggente di combinarsi con quello dello Spirito. Così non è sufficiente che lo Spirito voglia mostrarsi, è necessario anche che lo Spirito trovi nella persona dalla quale egli vuole farsi vedere l'idoneità necessaria.»

— Questa facoltà può essere sviluppata con l'esercizio?

«Può esserlo, come tutte le altre facoltà; ma essa è una di quelle di cui è meglio attendere lo sviluppo naturale piuttosto che provocarlo, per evitare di sovreccitare l'immaginazione. Il vedere ordinariamente e perennemente gli Spiriti è facoltà eccezionale e non rientra nelle condizioni normali dell'uomo.»

27. L'apparizione degli Spiriti può essere provocata?

«Si può qualche volta, ma molto raramente. Essa è quasi sempre spontanea. Perché qualcuno possa vedere gli Spiriti occorre che sia dotato d'una facoltà speciale.»

28. Gli Spiriti possono rendersi visibili sotto un'altra apparenza che non sia quella della forma umana?

«La forma umana è la forma normale. Lo Spirito può variarne l'apparenza, ma si tratta sempre del tipo umano.»

— Non possono essi manifestarsi sotto forma di fiamma?

«Issi possono produrre fiamme e luci, così come tutti gli altri effetti, per attestare la loro presenza; ma non sono gli Spiriti stessi quelli che così appaiono. La fiamma spesso non è che un miraggio o un'emanazione del perispirito; in ogni caso ne è solo una parte. Il perispirito appare tutto intero soltanto nelle visioni.»

29. Che cosa pensare della credenza che attribuisce i fuochi fatui alla presenza di anime o Spiriti?

«Una superstizione prodotta dall'ignoranza. La causa fisica dei fuochi fatui è ben nota.»

— La fiamma azzurra, che apparve, come dicono, sulla testa di Servio Tullio fanciullo, è una leggenda o una realtà?

«È una realtà. Essa fu prodotta dallo Spirito familiare che voleva avvertire la madre. Questa madre, medium veggente, aveva scorto un irraggiamento dello Spirito protettore di suo figlio. Non tutti i medium veggenti vedono nella stessa misura, così come i vostri medium scriventi non scrivono tutti la medesima cosa. Mentre questa madre non vedeva che una fiamma, un altro medium avrebbe potuto vedere il corpo stesso dello Spirito.»

30. Gli Spiriti potrebbero presentarsi sotto forma di animali?

«Potrebbe darsi. Ma sono soltanto degli Spiriti molto inferiori quelli che possono prendere queste apparenze. Questa tuttavia non sarebbe, in ogni caso, che un'apparenza momentanea, perché sarebbe assurdo credere che un vero animale potrebbe mai essere l'incarnazione d'uno Spirito. Gli animali sono sempre animali e niente altro che questo.»

OSSERVAZIONE. Solamente la superstizione può far credere che certi animali siano animati dagli Spiriti. Sarebbe necessaria una immaginazione ben compiacente o ben accesa per vedere qualcosa di soprannaturale nelle circostanze, un po' stravaganti, nelle quali essi talvolta si presentano. Ma la paura fa sovente vedere ciò che non esiste. Non sempre però la paura sta all'origine di queste idee. Noi abbiamo conosciuta una signora, peraltro intelligentissima, che amava oltre misura un grosso gatto nero, perché lo credeva di una natura al di sopra dell’animale. Eppure lei non aveva mai sentito parlare di Spiritismo. Se lo avesse conosciuto, esso le avrebbe fatto comprendere quanto ridicolo fosse il motivo della sua predilezione per l'animale, provandole l'impossibilità d'una simile metamorfosi.

Saggio teorico sulle apparizioni


101. Le manifestazioni apparenti più comuni hanno luogo durante il sonno, attraverso i sogni: sono, queste, le visioni. Non può rientrare nel nostro compito esaminare tutte le particolarità che possono presentare i sogni. Noi le riassumiamo dicendo che esse possono essere: una visione attuale delle cose presenti o assenti; una visione retrospettiva del passato; in qualche caso eccezionale, un presentimento del futuro. Spesso sono anche dei quadri allegorici che gli Spiriti fanno passare sotto i nostri occhi per offrirci utili avvertimenti e salutari consigli, se si tratta di buoni Spiriti; oppure per indurci in errore e stimolare le nostre passioni, se si tratta di Spiriti imperfetti. La teoria, che qui segue, si applica ai sogni, così come a tutti gli altri casi di apparizione (si veda Il libro degli Spiriti, n. 400 e ss.).

Crederemmo di fare da parte nostra offesa al buon senso dei nostri lettori, se ci proponessimo di dimostrare ciò che c'è di assurdo e di ridicolo in quella che viene volgarmente chiamata l'interpretazione dei sogni.

102. Le apparizioni propriamente dette hanno luogo allo stato di veglia, e quando si gode della piena e intera libertà delle proprie facoltà. Esse si presentano generalmente sotto una forma vaporosa e diafana, a volte vaga e indecisa. Spesso, a prima vista, è una luce biancastra i cui contorni si delineano a poco a poco. Altre volte le forme sono nettamente marcate, e si possono distinguere i più tenui tratti del viso, al punto da poterne fare una descrizione molto precisa. Il portamento e l'aspetto sono simili a quelli che aveva lo Spirito quando era vivo.

Potendo assumere tutte le apparenze, lo Spirito si presenta sotto quella con cui può meglio farsi riconoscere, se tale è il suo desiderio. Così, quantunque, come Spirito, non abbia più alcun difetto fisico, egli si mostrerà storpio, claudicante, gobbo, ferito, con delle cicatrici, se ciò fosse necessario per costatare la sua identità. Esopo, per esempio, come Spirito non è deforme; ma se lo si evoca in quanto Esopo — pur supponendo che avesse avuto parecchie esistenze in seguito — egli apparirà brutto e gobbo, con le sue vesti tradizionali.

Una cosa interessante è che, salvo circostanze particolari, le parti meno accentuate sono le membra inferiori, mentre la testa, il tronco, le braccia e le mani sono sempre chiaramente delineate: perciò non li si vede quasi mai camminare, ma scivolare come ombre.

Quanto alle vesti, sono costituite generalmente da un drappeggio che termina in lunghe increspature svolazzanti. Questa almeno, insieme a una capigliatura ondulata e graziosa, è l'apparenza di quegli Spiriti che non hanno mantenuto nulla delle cose terrene. Ma gli Spiriti volgari, quelli che qui abbiamo conosciuto, hanno generalmente le vesti che avevano nell'ultimo periodo della loro esistenza terrena.

Spesso essi hanno attributi caratteristici della elevazione che hanno raggiunto, come un'aureola, o delle ali per quelli che possono essere considerati come degli angeli, mentre altri portano segni distintivi che richiamano le loro occupazioni terrene: così un guerriero potrà apparire con la sua armatura, un sapiente con dei libri, un assassino con un pugnale ecc. Gli Spiriti superiori hanno un aspetto bello, nobile e sereno; gli Spiriti del grado più basso hanno qualcosa di feroce e di bestiale, e qualche volta portano ancora le tracce dei crimini che hanno commesso o dei supplizi che hanno patito. La questione della veste e di tutti gli oggetti accessori è forse quella che causa maggior stupore. Noi vi ritorneremo in un capitolo a parte, perché essa si lega anche ad altri fatti molto importanti.

103. Abbiamo detto che le apparizioni hanno qualcosa di vaporoso. In certi casi si potrebbero paragonare all'immagine riflessa in uno specchio senza argentatura; immagine che, nonostante la sua limpidezza, non impedisce che si vedano attraverso di essa gli oggetti che si trovano dietro. In linea generale è così che li distinguono i medium veggenti. Essi li vedono andare, venire, entrare in un appartamento o uscirne, circolare tra la folla dei vivi, avendo l'aria — almeno per quanto riguarda gli Spiriti inferiori — di prendere parte attiva a tutto ciò che accade intorno a loro, di interessarsene, e di ascoltare ciò che si dice. Di frequente sono visti avvicinarsi a una persona, ispirarle delle idee, influenzarla, consolarla se sono Spiriti buoni, prenderla in giro se sono maligni, mostrarsi tristi o contenti dei risultati che ottengono; costituiscono, in una parola, il doppio del mondo corporeo. Questo è il mondo occulto che ci circonda, dentro il quale viviamo, senza sospettarne l'esistenza, così come viviamo, senza maggior sospetti, in mezzo a miriadi di esseri del mondo microscopico. Il microscopio ci ha rivelato il mondo degli infinitamente piccoli, che noi non sospettavamo neppure. Lo Spiritismo, coadiuvato dai medium veggenti, ci ha rivelato il mondo degli Spiriti, il quale è anch'esso una delle forze attive della natura. Con l'aiuto dei medium veggenti, noi abbiamo potuto studiare il mondo invisibile, conoscere le sue abitudini, proprio come un popolo di ciechi potrebbe studiare il mondo visibile con l'aiuto di qualche individuo che godesse della vista (vedere più avanti, al capitolo sui medium, il paragrafo riguardante i medium veggenti).

104. Lo Spirito che vuole o può apparire riveste a volte una forma ancora più netta, che ha tutte le apparenze di un corpo solido, al punto di produrre un'illusione completa e di far credere che si abbia davanti a sé un essere corporeo. In alcuni casi, infine, e sotto il dominio di certe circostanze, la tangibilità può divenire reale, vale a dire che uno può toccare, palpare, sentire la medesima resistenza, il medesimo calore come da parte di un corpo vivo, la qual cosa però non gli impedisce di svanire con la stessa rapidità di un baleno. Non è più allora attraverso gli occhi che se ne costata la presenza, ma attraverso il tatto. Se era permesso attribuire all'illusione o a una sorta di fascinazione l'apparizione semplicemente visuale, il dubbio non è più permesso quando la si può afferrare, palpare, e quando essa stessa vi afferra e vi stringe. I fatti di apparizioni tangibili sono i più rari. Ma quelli che sono avvenuti in questi ultimi tempi, sotto l'influenza di alcuni potenti medium, [8] e che hanno l'autenticità di testimonianze inconfutabili, provano e spiegano quei fatti che la storia riferisce riguardo a persone che si sono mostrate dopo la loro morte, con tutte le apparenze della realtà.

[8] Fra gli altri il signor Home.

Del resto, come abbiamo detto, per quanto straordinari siano simili fenomeni, tutto il meraviglioso scompare, non appena si conosca il modo con cui essi si producono, e si comprende che, lungi dall'essere una deroga alle leggi della natura, essi sono soltanto l'effetto di una nuova applicazione di queste leggi.

105. Per sua natura e nel suo stato normale, il perispirito è invisibile, e ha ciò in comune con una grande quantità di fluidi, che sappiamo che esistono e che tuttavia non abbiamo mai visto. Ma esso può anche, proprio come certi fluidi, subire delle modificazioni che lo rendono percettibile alla vista, sia attraverso una sorta di condensazione, sia attraverso un cambiamento nella disposizione molecolare; ed è allora che ci appare sotto una forma vaporosa. La condensazione — non bisognerebbe, però, prendere questo termine alla lettera; noi lo usiamo solo in mancanza di un altro e a titolo di paragone — la condensazione, diciamo noi, può essere tale che il perispirito acquisisce le proprietà di un corpo solido e tangibile; ma esso può istantaneamente riprendere il suo stato etereo e invisibile. Possiamo renderci conto di questo effetto attraverso quello del vapore, che può passare dall'invisibilità allo stato nebuloso, poi liquido, quindi solido e viceversa. Questi differenti stati del perispirito sono il risultato della volontà dello Spirito, e non di una causa fisica esteriore, come avviene nei nostri gas. Quando lo Spirito ci appare, è perché egli pone il suo perispirito nella condizione necessaria a renderlo visibile. Ma per questo la sua volontà non è sufficiente, poiché la modificazione del perispirito si opera attraverso la sua combinazione con il fluido stesso del medium. Ora, questa combinazione non sempre è possibile, il che spiega perché la visibilità degli Spiriti non è generale. Così, non basta che lo Spirito voglia mostrarsi, né tampoco basta che una persona voglia vederlo: bisogna che i due fluidi possano combinarsi, che vi sia, cioè, tra di loro una sorta di affinità. Forse è anche necessario che l'emissione del fluido della persona sia alquanto abbondante, per poter operare la trasformazione del perispirito, e probabilmente sono necessarie altre condizioni ancora, che ci sono sconosciute. Infine, occorre che lo Spirito abbia il permesso di farsi vedere dalla tale persona, cosa che non sempre gli è accordata, oppure lo è ma solo in certe circostanze, per motivi che non possiamo valutare.

106. Un'altra proprietà del perispirito, e che attiene alla sua natura eterea, è la penetrabilità. Nessuna materia gli è di ostacolo: esso le attraversa tutte, così come la luce attraversa i corpi trasparenti. È per questo che non esiste chiusura che possa opporsi all'entrata degli Spiriti. Essi visitano il prigioniero nella sua cella con la medesima facilità con cui visitano l'uomo che sta in mezzo ai campi.

107.Le apparizioni nello stato di veglia non sono né rare né nuove. Ce ne sono state in tutti i tempi, e la storia ne registra un grande numero. Ma senza risalire troppo indietro, ai nostri giorni esse sono molto frequenti, e tanti sono gli individui che ne hanno avute scambiandole in un primo momento per quelle che si è poi convenuto chiamare allucinazioni. Esse sono soprattutto frequenti nei casi di morte di persone assenti, le quali vengono a visitare i loro parenti o amici. Sovente queste apparizioni non hanno uno scopo ben preciso, ma si può dire che in generale gli Spiriti, che appaiono così, sono attratti dalla simpatia. Abbia ciascuno la compiacenza di esaminare i suoi ricordi, e vedrà quanto poche siano le persone che non abbiano conoscenza di qualche fatto di questo genere, la cui autenticità non dovrebbe essere messa in dubbio.


Spiriti globuli.


108. Alle considerazioni precedenti aggiungeremo l'esame di alcuni effetti ottici, che hanno dato luogo al singolare sistema degli Spiriti globuli.

Non sempre l'aria è di una limpidità assoluta, e ci sono circostanze tali in cui le correnti delle molecole aeriformi e la loro agitazione, prodotta dal calore, sono perfettamente visibili. Alcune persone hanno scambiato questo fenomeno per agglomerati di Spiriti che si agitano nello spazio. È sufficiente citare questa opinione perché essa venga subito rifiutata. Ma ecco presentarsi un'altra illusione, non meno bizzarra, contro la quale è altrettanto bene essere premuniti.

L'umore acquoso dell'occhio presenta dei punti, appena appena percettibili, che hanno perduto qualcosa della loro normale trasparenza. Questi punti sono come dei corpi opachi in sospensione nel liquido che li anima. Essi producono nell'aria ambientale e a distanza, per effetto dell'ingrandimento e della rifrazione, la comparsa illusoria di piccoli dischi che variano da uno a dieci millimetri di diametro e che sembrano nuotare nell'atmosfera. Noi abbiamo visto delle persone scambiare questi dischi per Spiriti, che le seguivano e le accompagnavano dappertutto, e nel loro entusiasmo scambiare per delle figure le sfumature dell'iridescenza, il che è pressappoco tanto razionale quanto vedere un volto nella luna. Una semplice osservazione, data da queste stesse persone, le ricondurrà sul terreno della realtà.

Questi dischi o medaglioni, esse dicono, non solo le accompagnano, ma seguono tutti i loro movimenti. Essi vanno a destra, a sinistra, in alto, in basso, o si fermano, a seconda del movimento della testa. Questo non ha nulla di sorprendente. Poiché la sede della vista è nel globo oculare, essa deve seguirne i movimenti. Se si trattasse di Spiriti, si dovrebbe convenire che essi sarebbero costretti a un ruolo troppo meccanico per degli esseri intelligenti e liberi; ruolo ben fastidioso anche per degli Spiriti inferiori e, a maggior ragione, incompatibile con l'idea che noi ci facciamo degli Spiriti superiori. Alcuni, è vero, prendono per cattivi Spiriti i punti neri o mosche amaurotiche. Questi dischi, come pure le macchie nere, hanno un movimento ondulato, che non si discosta mai dall'ampiezza di un certo angolo; ma ciò che accresce l'illusione è il fatto che non seguono bruscamente i movimenti della linea visuale. La ragione di ciò è molto semplice. I punti opachi dell'umore acquoso, causa prima del fenomeno, sono — lo abbiamo detto — come tenuti in sospensione, e hanno sempre la tendenza a discendere. Allorché essi salgono, ciò avviene perché essi vi sono sollecitati dal movimento dell'occhio, dal basso verso l'alto; ma, arrivati a una certa altezza, se fissiamo lo sguardo, si vedono i dischi discendere da sé e quindi arrestarsi. La loro motilità è estrema, dal momento che è sufficiente un movimento impercettibile dell'occhio perché cambino direzione e percorrano rapidamente tutta l'ampiezza dell'arco, nello spazio dove si produce l'immagine. Fintantoché non sia provato che un'immagine possieda un movimento proprio, spontaneo e intelligente, non vi si può vedere che un semplice fenomeno ottico o fisiologico.

La medesima cosa avviene per le scintille, che qualche volta si producono in mazzi o fasci più o meno compatti, per la contrazione dei muscoli dell'occhio, e che sono probabilmente dovute all'elettricità fosforescente dell'iride, poiché esse sono generalmente circoscritte nella circonferenza del disco di questo organo.

Simili illusioni possono soltanto essere il risultato di una osservazione incompleta. Chiunque avrà seriamente studiato la natura degli Spiriti, con tutti i mezzi che offre la scienza pratica, comprenderà quanto esse abbiano di puerile. Come combattiamo le teorie azzardate, con le quali si attaccano le manifestazioni, quando queste teorie sono basate sull'ignoranza dei fatti, così dobbiamo cercare di distruggere le idee false che testimoniano più entusiasmo che riflessione, e che, per ciò stesso, fanno più male che bene presso gli increduli, già così disposti a cercare il lato ridicolo.

109. Come si vede, il perispirito è il principio di tutte le manifestazioni. La sua conoscenza ha fornito quella chiave di spiegazione di una infinità di fenomeni, che ha fatto fare un passo gigantesco alla Scienza spiritista e l'ha fatta entrare in una nuova strada, togliendole ogni carattere di meraviglioso. Noi vi abbiamo trovato, per mezzo degli Spiriti stessi, — perché, badate bene, sono stati proprio loro che ci hanno messo sulla nuova strada — la spiegazione dell'azione dello Spirito sulla materia, la spiegazione del movimento dei corpi inerti, dei rumori e delle apparizioni. E vi troveremo la spiegazione di parecchi altri fenomeni, che ancora ci restano da esaminare prima di passare allo studio delle comunicazioni propriamente dette. Tanto meglio le comprenderemo, quanto meglio ci saremo resi conto delle cause primarie. Se uno ha ben compreso questo principio, facilmente lo applicherà da sé stesso ai diversi fatti che potrebbero presentarglisi all'osservazione.

110. Noi siamo ben lungi dal ritenere assoluta la teoria che presentiamo né vogliamo presentarla come se fosse l'ultima parola in proposito. Essa sarà senza dubbio completata o rettificata più tardi da nuovi studi. Ma, benché al giorno d'oggi sia ancora incompleta e imperfetta, essa può sempre aiutare lo studioso a rendersi conto della possibilità dei fatti attraverso cause che niente hanno di soprannaturale. Se poi è una ipotesi, non le si può tuttavia rifiutare il merito della razionalità e della probabilità, perciò essa val bene tutte le spiegazioni che danno i negatori, i quali vogliono provare che tutto, nei fenomeni spiritisti, non è che illusione, fantasmagoria e sotterfugio.

Teoria dell'allucinazione


111. Col oro che non ammettono il mondo incorporeo e invisibile credono di spiegare tutto con la parola allucinazione. La definizionedi questa parola è nota. Essa esprime l'errore, l'illusione di una persona la quale crede di avere delle percezioni che in realtà non ha. Il termine deriva dal latino hallucinari (errare) che deriva a sua volta da ad lucem. Ma gli scienziati non ne hanno affatto ancora data, che si sappia, la ragione fisiologica.

L'ottica e la fisiologia sembrano non avere più segreti per loro. Come avviene allora che essi non abbiano per nulla ancora spiegato la natura e la sorgente delle immagini che si mostrano allo Spirito in determinate circostanze?

Essi vogliono spiegare tutto con le leggi della materia. Sia pure. Ci forniscano, allora, attraverso queste leggi una teoria sull'allucinazione; buona o cattiva, sarà pur sempre una spiegazione.

112. La causa dei sogni non è mai stata spiegata dalla scienza, la quale li attribuisce a un effetto dell'immaginazione. Ma la scienza non ci dice che cosa sia l'immaginazione, né come essa produca queste immagini che talvolta ci appaiono così chiare e così nette. Questo significa spiegare una cosa che non è conosciuta, attraverso un'altra che non lo è certo di più. La questione resta dunque del tutto aperta. Il sogno, dicono, è un ricordo delle preoccupazioni della veglia. Ma anche ammettendo questa soluzione, che soluzione non è, resterebbe ancora da sapere qual è questo specchio magico che conserva in modo tale l'impronta delle cose. E come spiegare, soprattutto, quelle visioni di cose reali che uno non ha mai neppure pensato? Solo lo Spiritismo poteva darci la chiave di questo bizzarro fenomeno, che passa inosservato a causa della sua stessa ordinarietà, come tutte le meraviglie della Natura, che noi schiacciamo sotto i nostri piedi.

Gli scienziati hanno disdegnato di occuparsi dell'allucinazione. Che sia o non sia reale, essa costituisce un fenomeno che la fisiologia deve mostrarsi capace di spiegare, sotto pena di confessare la sua insufficienza. Se un giorno uno scienziato deciderà di darne non una definizione, intendiamoci bene, ma una spiegazione fisiologica, vedremo se la sua teoria è in grado di risolvere tutti i casi. Soprattutto non tralasci egli i fatti così comuni di apparizioni di persone al momento della loro morte. Ci dica da dove venga la coincidenza dell'apparizione con la morte della persona. Se questo fosse un fatto isolato, lo si potrebbe attribuire al caso; ma esso è un fatto molto frequente, e il caso, come ben sappiamo, non ha di queste recidive. Se colui che vede l'apparizione avesse l'immaginazione sconvolta dall'idea che la persona deve morire, sia pure; ma la persona che appare è il più delle volte quella a cui egli pensa meno. L'immaginazione, dunque, non c'entra per nulla. Si possono ancor meno spiegare con l'immaginazione le circostanze della morte, di cui non si ha alcuna idea. I sostenitori dell'allucinazione diranno che l'anima — ammesso che costoro ammettano un'anima — ha dei momenti di sovreccitazione, in cui le sue facoltà si trovano a essere esaltate. D'accordo. Ma quando ciò che essa vede è reale, questa non è più un'illusione. Se, nella sua esaltazione, l'anima vede una cosa che al momento non è presente, ciò avviene dunque perché è lei che si trasporta. Ma se la nostra anima può trasportarsi verso una persona assente, perché l'anima di questa persona non potrebbe trasportarsi verso di noi? Nella loro teoria dell'allucinazione, vogliano essi tenere ben conto di questi fatti, né vogliano dimenticare che una teoria a cui si possano opporre fatti contrari è inevitabilmente falsa o incompleta.

Aspettando la loro spiegazione, noi tenteremo di formulare alcune ipotesi su questo argomento.

113. I fatti provano che ci sono vere apparizioni, che la teoria spiritista spiega perfettamente, e che possono negare solo coloro che non ammettono nulla al di fuori dell'organismo. Ma, a fianco delle visioni reali, ci sono allucinazioni propriamente dette, nel significato cioè assegnato a questo termine. Su questo non c'è alcun dubbio. Quale ne è la sorgente? Sono gli Spiriti stessi che ci metteranno sulla via, poiché la spiegazione ci sembra stia tutta nelle risposte date alle domande che seguono.

— Sono sempre reali le visioni? Non sono esse qualche volta l'effetto dell'allucinazione? Quando, in sogno o altrimenti, si vede, per esempio, il diavolo o altre cose fantastiche che non esistono, non è questo un prodotto dell'immaginazione?

«Sì, qualche volta. Quando si è colpiti da certe letture o da storie di diavolerie che impressionano, ci se ne ricorda e si crede di vedere ciò che non esiste. Ma noi abbiamo anche detto che lo Spirito, sotto il suo involucro semi materiale, può prendere tutte le specie di forme per manifestarsi. Uno Spirito burlone può dunque apparire con corna e artigli, se questo gli piace, per beffarsi della credulità di chi lo vede; così come un buono Spirito può mostrarsi con delle ali e una figura radiosa.»

— Si possono considerare come apparizioni le figure e le altre immagini, che si presentano nel dormiveglia o semplicemente quando si chiudono gli occhi?

«Non appena i sensi si intorpidiscono, lo Spirito si libera e può vedere lontano o vicino ciò che non potrebbe vedere con gli occhi. Queste immagini sono molto spesso delle visioni, ma esse possono anche essere un effetto delle impressioni che la vista di certi oggetti ha lasciato nel cervello, il quale ne conserva delle tracce, così come conserva quelle dei suoni. Lo Spirito, liberato, vede allora nel suo stesso cervello queste impronte, che vi si sono fissate come su una lastra fotografica. La loro varietà e la loro mescolanza formano degli insiemi bizzarri e fugaci che si cancellano quasi subito, nonostante gli sforzi che si fanno per trattenerli. È a una causa simile che si devono attribuire certe apparizioni fantastiche, le quali non hanno nulla di reale e si producono spesso nello stato di malattia.»

È evidente che la memoria è il risultato delle impronte conservate dal cervello. Per quale singolare fenomeno queste impronte così varie e molteplici non si confondono? È questo un mistero impenetrabile, ma che non è più strano di quello delle onde sonore che si incrociano nell'aria e che tuttavia si mantengono distinte. In un cervello sano e ben organizzato, queste impronte sono nette e precise; in uno stato meno favorevole, esse si cancellano e si confondono; nasce da qui la perdita della memoria o la confusione delle idee. Ciò pare ancor meno straordinario, se si ammette, come in frenologia, una destinazione speciale a ogni parte e anche a ogni fibra del cervello.

Le immagini, arrivate al cervello attraverso gli occhi, vi lasciano dunque un'impronta, la quale fa sì che ci si ricordi di un quadro come se lo si avesse davanti a sé, ma è sempre e solo una questione di memoria, poiché non lo si vede. Ora, in un certo stato di emancipazione, l'anima vede nel cervello e vi ritrova queste immagini, quelle soprattutto che l'hanno maggiormente colpita, secondo la natura delle preoccupazioni o la disposizione dello Spirito. È così che là essa incontra di nuovo l'impronta di scene religiose, diaboliche, drammatiche, mondane, nonché bizzarre figure di animali, che essa ha visto in un'altra epoca, in pittura o anche in racconti, perché i racconti lasciano anch'essi delle impronte. Così l'anima vede realmente, ma essa non vede che un'immagine fotografata nel cervello. Nello stato normale, queste immagini sono fugaci ed effimere, perché tutte le parti cerebrali funzionano liberamente; ma nello stato di malattia, il cervello è sempre più o meno debilitato, non c'è più equilibrio fra tutti gli organi, di essi soltanto alcuni conservano la loro attività, mentre gli altri sono in qualche modo paralizzati. Da qui il permanere di certe immagini, che non vengono più cancellate, come avviene, invece, nello stato normale, dalle preoccupazioni della vita esterna. È questa la vera allucinazione e la causa prima delle idee fisse.

Come si vede, noi abbiamo spiegato questa anomalia per mezzo di una legge interamente fisiologica e molto conosciuta, quella delle impronte cerebrali. Ma sempre ci è stato necessario farvi intervenire l'anima. Ora, se i materialisti non hanno ancora potuto offrire una soddisfacente soluzione di questo fenomeno, è perché non vogliono ammettere l'anima. Anche per questo, essi diranno che la nostra spiegazione non è corretta, perché noi poniamo come principio ciò che viene contestato. Contestato da chi? Contestato da loro, ma ammesso dalla immensa maggioranza degli uomini dal momento che vi sono uomini sulla Terra, e la negazione di qualcuno non può costituire legge.

È buona la nostra spiegazione? Noi la diamo per quanto può valere, in mancanza di un'altra e, se si vuole, a titolo di semplice ipotesi, in attesa di meglio. Quale essa è, rende ragione di tutti i casi di visione? Certamente no, e noi sfidiamo tutti i fisiologisti a presentare una sola spiegazione, dal loro esclusivo punto di vista, che li risolva tutti; poiché, quando essi hanno pronunciato le loro parole sacramentali di sovreccitazione e di esaltazione, non hanno detto proprio nulla. Dunque, se tutte le teorie sull'allucinazione sono insufficienti per spiegare tutti i fatti, è perché c'è qualche altra cosa al di là dell'allucinazione propriamente detta. La nostra teoria sarebbe falsa, se noi l'applicassimo a tutti i casi di visione, poiché tra questi ve ne sono alcuni che la contraddirebbero. Ma essa può essere giusta se è limitata a certi effetti.