245. I motivi
dell'ossessione variano a seconda del carattere dello Spirito. A volte è
una vendetta ch'egli esercita su un individuo dal quale fu offeso
durante la sua vita o in un'altra esistenza. Spesso però egli non ha
altra ragione che non sia il desiderio di fare del male: siccome egli
soffre vuol far soffrire anche gli altri, trovando una specie di
godimento a tormentarli, a vessarli. Così l'impazienza che uno può
dimostrare lo eccita, perché tale è il suo scopo, mentre un altro può
stancarlo con la pazienza. Irritandoci, mostrando il nostro dispetto,
facciamo esattamente ciò ch'egli vuole. Questi Spiriti agiscono talvolta
per odio e per invidia del bene; è per questo che essi gettano le loro
occhiate malefiche sulle persone più oneste.
Uno di essi si
attaccò come una tigna a una stimata famiglia di nostra conoscenza, che
egli, del resto, non ebbe la soddisfazione di trarre in inganno.
Essendogli stato chiesto il motivo per il quale si era attaccato a delle
brave persone piuttosto che a degli uomini malvagi come lui, rispose: Questi qui non mi fanno invidia. Altri
sono guidati da un sentimento di codardia, che li porta ad approfittare
della fragilità morale di certi individui dei quali essi conoscono
l'incapacità a resistere. A uno di questi ultimi, che soggiogava un
giovane uomo dall'intelligenza assai limitata, fu chiesto quali motivi
avevano guidato la sua scelta, ed egli ci rispose: Io
ho un bisogno grandissimo di tormentare qualcuno; una persona
raziocinante mi respingerebbe; e io mi attacco a un idiota che non mi
oppone alcuna virtù.