XXV
Con
quale scopo, il più delle volte, voi richiedete delle comunicazioni
agli Spiriti? Per avere dei bei brani letterari da mostrare alle vostre
conoscenze come saggi del nostro talento? Voi li conservate
preziosamente nei vostri album, ma nel vostro cuore non c'è posto per
loro. Ma voi credete davvero che noi siamo tanto lusingati da venire a
posare nelle vostre assemblee come a un concorso, gareggiare in
eloquenza, perché voi possiate dire che la seduta è stata molto
interessante? Che cosa vi resta quando avete trovato che una
comunicazione è stata ammirevole? Credete forse che noi veniamo a
cercare i vostri applausi? Disilludetevi. A noi non interessa divertirvi
in un modo piuttosto che in un altro. Da parte vostra, questa è ancora
una curiosità che invano dissimulate. Il nostro scopo è quello di
rendervi migliori. Ora, quando vediamo che le nostre parole non
producono alcun frutto e che tutto si riduce, da parte vostra, a una
sterile approvazione, noi andiamo a cercare anime più docili. Al nostro
posto, allora, lasciamo venire quegli Spiriti che non domandano di
meglio che parlare, e non ne mancano. Vi stupite che noi permettiamo
ch'essi prendano il nostro nome? Che cosa v'importa, dal momento che per
voi non è né più né meno che la stessa cosa? Ma sappiate che noi non lo
permetteremmo mai nei riguardi di coloro ai quali ci interessiamo
realmente, vale a dire di coloro con i quali noi non perdiamo il nostro
tempo. Questi sono i nostri preferiti e noi li preserviamo dalla
menzogna. Non prendetevela dunque che con voi stessi se vi ritrovate
così spesso ingannati. Per noi l'uomo serio non è quello che si astiene
dal ridere, ma quello il cui cuore è toccato dalle nostre parole, che le
medita e ne trae profitto (vedere n. 268, domande 19 e 20).
MASSILLON