53. L'idea che ci si fa
degli Spiriti rende, di primo acchito, il fenomeno delle manifestazioni
incomprensibile. Queste manifestazioni non possono avvenire che per
l'azione dello Spirito sulla materia; è per questo che quanti credono
che lo Spirito consista nell'assenza di ogni materia si domandano, con
qualche apparenza di ragione, come possa egli agire materialmente. Ora,
qui sta l'errore. Infatti lo Spirito non è un'astrazione, bensì un
essere definito, limitato e circoscritto. Lo Spirito incarnato nel corpo
ne costituisce l'anima. Allorché, al sopraggiungere della morte,
abbandona il corpo, egli non ne esce spogliato di tutto l'involucro.
Tutti ci dicono che conserva la forma umana, e in effetti, quando ci
appare, esso si presenta con quella attraverso cui lo conoscevamo.
Osserviamoli attentamente nel momento in cui essi stanno per
lasciare la vita. Si trovano in uno stato di turbamento; tutto intorno a
loro si presenta confusamente; vedono il loro corpo, integro o mutilato
a seconda del genere di morte; d'altronde essi si vedono e si sentono
vivere; qualcosa dice loro che quel corpo appartiene a loro, e non
riescono a comprendere che ne siano separati. Essi continuano a vedersi
sotto la loro forma primitiva, e questa visione produce in alcuni, per
un certo periodo, una singolare illusione: quella di credersi ancora
vivi. Manca loro l'esperienza del nuovo stato in cui si trovano, per
convincersi della realtà. Dissipatosi questo primo momento di
turbamento, il corpo diventa per loro una vecchia veste di cui si sono
spogliati e che non rimpiangono. Si sentono più leggeri e hanno la
sensazione di essersi sbarazzati di un fardello. Non avvertono più i
dolori fisici e sono totalmente felici di poter elevarsi, attraversare
lo spazio, così come, quando erano vivi, più volte avevano fatto nei
loro sogni.[5] Tuttavia, nonostante l'assenza del corpo, riconoscono la
loro personalità. Hanno una forma, ma una forma che non li ostacola né
li imbarazza, e hanno infine la coscienza del loro io e
della loro individualità. Che cosa dobbiamo dire per concludere? Che
l'anima non tutto lascia nella bara, che qualcosa porta con sé.
[5] Se si vuole fare riferimento a tutto ciò che abbiamo detto ne Il libro degli Spiriti riguardo
ai sogni e allo stato dello Spirito durante il sonno (dal n. 400 al n.
418), si comprenderà che questi sogni, che quasi tutti hanno fatto, nei
quali ci si vede trasportati attraverso lo spazio, come se si volasse,
altro non sono che un ricordo della sensazione provata dallo Spirito,
allorché, durante il sonno, aveva momentaneamente abbandonato il corpo
materiale, portando con sé solo il suo corpo fluidico, quello che
conserverà dopo la morte. Questi sogni possono dunque darci un'idea
dello stato dello Spirito quando sarà liberato dai legami che lo
trattengono sulla Terra.