IL LIBRO DEI MEDIUM o GUIDA DEI MEDIUM E DEGLI EVOCATORI

Allan Kardec

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Capitolo XXVIII - CIARLATANERIA E FRODE
Medium interessati — Frodi spiritiste


Medium interessati


304. Siccome tutto può diventare oggetto di speculazione, non ci sarebbe nulla di stupefacente a questo riguardo, se qualcuno volesse sfruttare anche gli Spiriti. Resta da sapere come essi prenderebbero la cosa, se mai una tale speculazione tentasse d'introdursi. Noi diremo subito che niente si presterebbe di più alla ciarlataneria e alla frode di un simile mestiere. Se già si vedono dei falsi sonnambuli, ben di più ancora si vedrebbero dei falsi medium, e questa sola ragione costituirebbe un fondato motivo di diffidenza. Il disinteresse, al contrario, è la risposta più perentoria che si possa contrapporre a coloro che non vedono nei fatti nient'altro che un'abile manovra. Non esiste una ciarlataneria disinteressata. Quale sarebbe allora lo scopo di quelle persone che usassero l'inganno senza profitto, e quando, a maggior ragione, la loro notoria onorabilità li ponesse al disopra di ogni sospetto?

Se il guadagno che un medium potrebbe ricavare dalla sua facoltà può essere motivo di sospetto, giammai questa circostanza costituirà una prova che tale sospetto sia fondato. Infatti egli potrebbe avere una reale attitudine e agire in perfetta buona fede, facendosi retribuire. Vediamo se in questo caso, ci si può ragionevolmente attendere un risultato soddisfacente.

305. Se si è ben compreso ciò che abbiamo detto delle condizioni necessarie per servire da interprete ai buoni Spiriti, delle numerose cause che possono allontanarli, delle circostanze indipendenti dalla loro volontà che sono spesso un ostacolo alla loro venuta e, infine, di tutte le condizioni morali che possono esercitare una influenza sulla natura delle comunicazioni, come potrebbe mai supporsi che uno Spirito — per quanto sia poco elevato — possa, a ogni ora del giorno, essere agli ordini di un impresario di sedute e sottomesso alle sue esigenze, per soddisfare la curiosità del primo venuto? Si conosce l'avversione degli Spiriti per tutto ciò che riguarda l'egoismo e la cupidigia e in quanto poco conto essi tengano le cose materiali. E, con tutto ciò, si vorrebbe ch'essi si prestassero ad aiutare chi vuole trafficare sulle loro manifestazioni! Ma questo ripugna al solo pensiero, e bisognerebbe conoscere ben poco la natura del mondo spiritista per credere che una tal cosa sia possibile. Siccome, però, gli Spiriti leggeri sono meno scrupolosi e non cercano che le occasioni per divertirsi a nostre spese, ne consegue che se non si è mistificati da un falso medium, si avrebbe ogni possibilità di esserlo da qualcuno di tali Spiriti. Queste sole riflessioni danno la misura del grado di fiducia che si dovrebbe accordare alle comunicazioni di questo genere. Del resto, a che cosa servirebbero oggi dei medium pagati, quando, se non la si possedesse in sé stessi, si può trovare questa facoltà nella propria famiglia, tra i propri amici e conoscenti?

306. I medium interessati non sono unicamente quelli che potrebbero esigere una retribuzione fissa, poiché non sempre l'interesse si traduce nella speranza di un guadagno materiale, ma anche in prospettive ambiziose di ogni genere, sulle quali si possono fondare delle speranze personali. E questo è ancora un difetto, che sanno cogliere assai bene gli Spiriti mistificatori, i quali di questo difetto approfittano con abilità e scaltrezza veramente notevoli, cullando con ingannevoli illusioni coloro che si mettono così alle loro dipendenze. Riassumendo, la medianità è una facoltà concessa per compiere il bene, e i buoni Spiriti si allontanano da chiunque pretendesse di farne un suo trampolino di lancio, per giungere a qualsiasi cosa che non rispondesse ai disegni della Provvidenza. L'egoismo è la piaga della società; i buoni Spiriti lo combattono, né si può supporre ch'essi vengano a servirlo. Ciò è così razionale che, su questo punto, sarebbe inutile insistere oltre.

307. I medium a effetti fisici non stanno nella medesima categoria; questi effetti sono generalmente prodotti da Spiriti inferiori meno scrupolosi. Noi però non diciamo che questi Spiriti siano necessariamente malvagi per questo. Uno può essere uno scaricatore ed essere al tempo stesso un onestissimo uomo. Un medium di questa categoria, che volesse sfruttare la sua facoltà, potrebbe dunque avere degli Spiriti che l'assistono senza troppa ripugnanza. Ma qui si presenta ancora un altro inconveniente. Il medium a effetti fisici, non più di quello di comunicazioni intelligenti, non ha ricevuto la facoltà per il suo piacere: essa gli è stata concessa a condizione di farne buon uso, e, s'egli ne abusa, può essergli ritirata, oppure può ben tornare a suo danno, perché in definitiva gli Spiriti inferiori sono agli ordini degli Spiriti superiori.

Gli Spiriti inferiori amano molto mistificare, ma non amano esserlo; se si prestano volentieri allo scherzo e alle cose di pura curiosità, è perché amano divertirsi, non amano però, non meno degli altri, né essere sfruttati né servire da comparse per far aumentare l'incasso. A ogni istante essi dimostrano che hanno la loro volontà, che agiscono quando e come pare loro opportuno, il che prova che il medium a effetti fisici dà ancor meno sicurezza, circa la regolarità delle manifestazioni, del medium scrivente. Pretendere di produrle a ore e giorni fissi, sarebbe dar prova della più profonda ignoranza. Che fare allora per guadagnarsi il denaro? Simulare i fenomeni. È ciò che può avvenire non solo per quelli che ne facciano un mestiere dichiarato, ma anche per persone apparentemente semplici che trovano questo mezzo più facile e più comodo che lavorare. Se lo Spirito non dà, vi si supplisce: ben feconda è l'immaginazione quando si tratta di guadagnar soldi! Essendo l'interesse un legittimo motivo di sospetto, esso dà diritto a un esame rigoroso, di cui nessuno dovrebbe offendersi, senza giustificare i sospetti. Ma quanto il sospetto è in questo caso legittimo, tanto esso è offensivo di fronte a persone onorabili e disinteressate.

308. La facoltà medianica, anche quando limitata alle manifestazioni fisiche, non è stata affatto concessa per farne mostra sulle tavole dei saltimbanchi. E chiunque pretendesse di avere ai suoi ordini degli Spiriti per esibirli in pubblico, potrebbe essere a buon diritto sospettato di ciarlataneria o di prestidigitazione più o meno abile. E sia ciò ben chiaro tutte le volte che si vedranno annunci di pretese sedute di Spiritismo o di Spiritualismo a un tanto a persona. Ci si ricordi, poi, del diritto che si acquista entrando.

Da tutto quanto abbiamo fin qui detto, concludiamo che il disinteresse materiale più assoluto è la miglior garanzia contro la ciarlataneria. Se esso non sempre assicura l'eccellenza delle comunicazioni intelligenti, priva tuttavia i cattivi Spiriti di un potente mezzo di azione e chiude la bocca a certi detrattori dello Spiritismo.

309. Resterebbe, a questo punto, ciò che potrebbero chiamarsi gli imbrogli del dilettante, vale a dire gli inganni innocenti di qualche spiritoso di cattivo gusto. Tali imbrogli potrebbero senza dubbio praticarsi come passatempo in riunioni leggere e frivoli, ma non in assemblee serie dove non si ammettono che persone serie. Si può bene, d'altronde, concedersi il piacere d'una mistificazione momentanea; ma, per giocare questo ruolo per mesi e anni, e ogni volta per parecchie ore consecutive, bisognerebbe essere dotati di una pazienza singolare. Solo un tornaconto qualunque potrebbe dare una simile perseveranza, e l'interesse materiale, lo ripetiamo, può far sospettare di tutto.

310. Si dirà, forse, che un medium che offra il suo tempo al pubblico nell'interesse della causa, non può offrirlo gratuitamente, poiché bisogna pur vivere. Ma è nell'interesse della causa o nel suo ch'egli lo offre, o non piuttosto perché vi intravede un mestiere lucrativo? A tal prezzo si troveranno sempre persone disposte. Non ha dunque egli che questo lavoro a sua disposizione? Non dimentichiamo che gli Spiriti, qualunque sia il loro grado di superiorità e inferiorità, sono le anime dei morti, e che, quando la morale e la religione ci prescrivono come un dovere il rispetto per i loro resti, l'obbligo di rispettare i loro Spiriti è ancora più grande.

Che cosa si direbbe di colui che estraesse un corpo dalla tomba e l'esibisse per denaro, perché questo corpo sarebbe di una natura tale da provocare curiosità? E sarebbe forse meno irrispettoso esibire lo Spirito piuttosto che il corpo, con il pretesto che è più curioso vedere come agisce uno Spirito? E notate bene che il prezzo dei posti sarà in ragione sia del numero di scene ch'egli potrà fare sia dell'attrattiva dello spettacolo. Certamente, anche se da vivo fosse stato un attore, mai avrebbe sospettato che, dopo morto, avrebbe trovato un direttore che gli avrebbe fatto rappresentare gratuitamente la commedia a suo profitto.

Non bisogna dimenticare che le manifestazioni fisiche, come pure le manifestazioni intelligenti, non sono permesse da Dio se non per la nostra istruzione.

311. Messe da parte queste considerazioni morali, noi non contestiamo per nulla il fatto che ci possono essere dei medium interessati onorabili e coscienziosi, poiché ci sono persone oneste in tutti i mestieri. Noi parliamo soltanto dell'abuso. Ma si converrà che, per i motivi che abbiamo esposti, l'abuso ha più ragion d'essere presso i medium retribuiti piuttosto che presso quanti, giudicando la loro facoltà una grazia, l'impiegano solo per rendere un servigio.

Il grado di fiducia o sfiducia, che si può accordare a un medium retribuito, dipende prima di ogni altra cosa della stima che meritano il suo carattere e la sua moralità, e anche dalle circostanze. Il medium che, per uno scopo eminentemente serio e utile, fosse impedito a utilizzare il suo tempo in altra maniera, e fosse per questa ragione esonerato, non può essere confuso con il medium speculatore, con quello, cioè, che con disegno premeditato, facesse della sua medianità una industria. Secondo il motivo e lo scopo, gli Spiriti possono dunque condannare, assolvere o anche favorire. Essi giudicano l'intenzione piuttosto che il fatto materiale.

312. I sonnambuli, che utilizzino la loro facoltà in maniera lucrativa, non rientrano nel medesimo caso. Benché questo sfruttamento sia soggetto ad abusi e benché il disinteresse materiale sia una maggiore garanzia di sincerità, la posizione è differente, tenendo presente che è proprio il loro Spirito che agisce. Egli è, di conseguenza, sempre a loro disposizione — e in realtà essi non sfruttano che sé stessi — poiché sono liberi di disporre della loro persona come meglio credono, mentre i medium speculatori sfruttano le anime dei trapassati (vedere n. 172, "Medium sonnambuli").

313. Noi non ignoriamo che la nostra severità riguardo ai medium calcolatori possa sollevare contro di noi tutti quelli che traggono profitto o sarebbero tentati di trarre profitto da questo nuovo commercio. Tale nostra severità rende nostri acerrimi nemici non solo costoro, ma anche i loro amici, che naturalmente li difendono a spada tratta. Noi ce ne consoliamo, pensando che neppure i mercanti dovevano vedere di buon occhio Gesù che li aveva scacciati dal tempio. Abbiamo contro di noi anche le persone che non ravvisano nella cosa la medesima gravità. Tuttavia noi ci crediamo in diritto di avere un'opinione e di esprimerla, ma non costringiamo nessuno ad adottarla. Se un'immensa maggioranza l'ha condivisa è perché almeno apparentemente la trova giusta. Noi infatti non vediamo come si potrebbe provare che non ci siano più probabilità di trovare la frode e gli abusi nella speculazione piuttosto che nel disinteressamento. Quanto a noi, se i nostri scritti hanno contribuito in Francia e in altri paesi a gettare del discredito sulla medianità interessata, noi crediamo che questo non sarà l'ultimo dei servigi che tali scritti avranno reso allo Spiritismo serio.


Frodi spiritiste


314. Coloro che non ammettono la realtà delle manifestazioni fisiche generalmente attribuiscono a frode gli effetti prodotti. Essi si basano sul fatto che i prestidigitatori abili fanno delle cose che sembrano prodigi, per chi non conosca i loro segreti; da cui concludono che i medium altro non sono che dei giocolieri. Abbiamo già confutato questo argomento, o piuttosto questa opinione, soprattutto nei nostri articoli su Monsieur Home e anche nei numeri del gennaio e febbraio 1859 della Rivista Spiritista. Non ne diremo perciò che poche parole prima di parlare di una cosa più seria.

È, del resto, una considerazione che non sfuggirà a chiunque rifletta un po’. Ci sono senza dubbio dei prestigiatori d'una abilità prodigiosa, ma sono rari. Se tutti i medium praticassero giochi di prestigio, bisognerebbe convenire che quest'arte avrebbe fatto in poco tempo dei progressi inauditi e sarebbe diventata immediatamente comunissima, poiché si troverebbe allo stato innato in persone che di essa quasi non sospettavano, e finanche nei fanciulli.

Per il fatto che ci siano dei ciarlatani che smerciano dubbi intrugli sulle pubbliche piazze, per il fatto che ci siano anche dei medici che, senza andare sulla pubblica piazza, ingannano la fiducia dei loro clienti, ne consegue forse che tutti i medici siano dei ciarlatani e che la classe medica abbia perduto la meritata considerazione? Per il fatto che ci siano individui che vendono acqua tinta per vino, ne consegue forse che tutti i commercianti di vino siano dei sofisticatori e che non esista più vino puro? Si abusa di tutto, anche delle cose più rispettabili, e si può dire che la frode ha anch'essa il suo genio. Ma la frode ha sempre un fine, un interesse materiale qualsiasi; là dove non c'è nulla da guadagnare, non c'è alcun vantaggio a ingannare. Abbiamo anche detto, a proposito dei medium mercenari, che la migliore di tutte le garanzie è un disinteresse materiale assoluto.

315. Di tutti i fenomeni spiritisti, quelli che più si prestano alla frodesono i fenomeni fisici, per dei motivi che è utile prendere in considerazione. Prima di tutto perché, rivolgendosi più agli occhi che all'intelligenza, sono quelli che la prestidigitazione può più facilmente imitare. Secondariamente perché, provocando la curiosità più di altri fenomeni, sono più adatti ad attirare le folle e, di conseguenza, sono più produttivi. Da questo doppio punto di vista, i ciarlatani hanno dunque tutto l'interesse a simulare questa sorta di manifestazioni. Gli spettatori, per la maggior parte estranei alla scienza, vi accorrono generalmente per cercare una distrazione molto più che per cercare una istruzione seria. Ed è risaputo che ciò che diverte è pagato sempre meglio di ciò che istruisce. Ma, a parte questo, c'è un altro motivo non meno categorico. Se la prestidigitazione può imitare degli effetti materiali, per i quali non si ha bisogno che di destrezza, non le riconosciamo, tuttavia, fino a oggi, il dono dell'improvvisazione, che richiede una dose d'intelligenza poco comune, né quello di produrre quei dettati belli e sublimi, spesso pieni di idee così appropriate, che danno gli Spiriti nelle loro comunicazioni. Questo ci fa ricordare il fatto che qui di seguito raccontiamo.

Un uomo di lettere, alquanto conosciuto, venne un giorno a trovarci e ci disse che era un ottimo medium scrivente intuitivo e che si metteva a disposizione della società spiritista. Siccome noi abbiamo per abitudine di non ammettere in società se non i medium le cui facoltà sono a noi note, lo pregammo di voler cortesemente venire prima a fare le sue prove in una riunione particolare. Egli, in effetti, si presentò a questa riunione; parecchi medium sperimentati ci offrirono sia dissertazioni, sia risposte di notevole precisione su questioni da noi proposte e di argomenti a loro sconosciuti. Quando giunse il turno di questo signore, egli scrisse alcune parole insignificanti, disse che quel giorno non era ben disposto, dopodiché non l'abbiamo più rivisto. Egli ha senza dubbio trovato che il ruolo di medium a effetti intelligenti era più difficile da giocarsi di quanto egli non avesse creduto.

316. In tutte le cose, gli individui più facili da ingannare sono quelli che non sono del mestiere. Accade lo stesso con lo Spiritismo. Quelli che non lo conoscono sono facilmente ingannati dalle apparenze, mentre un attento studio preventivo li inizierebbe non solo alla causa dei fenomeni, ma anche alle condizioni normali nelle quali essi possono prodursi, fornendo così loro i mezzi per riconoscere la frode, nel caso essa esista.

317. I medium ingannatori sono stigmatizzati, come giustamente meritano, nella lettera che abbiamo riprodotto nella Rivista Spiritista del mese d'agosto 1861 e che qui di seguito riportiamo.

Parigi, 21 luglio 1861
«Signore,

si può essere in disaccordo su alcuni punti ed essere in perfetto accordo su altri. Ho appena letto, a pagina 213 dell'ultimo numero del vostro giornale, delle riflessioni sulla frode in materia di esperienze spiritualiste (o spiritiste), riflessioni alle quali sono felice di associarmi con tutte le mie forze. Qui, ogni dissenso in materia di teorie e di dottrine scompare come per incanto.

Io non sono forse così severo come voi riguardo ai medium che, sotto una forma dignitosa e opportuna, accettano una remunerazione quale indennità del tempo ch'essi consacrano a esperimenti lunghi e faticosi. Sono però altrettanto severo — e non si potrebbe mai esserlo troppo — riguardo a coloro che, in casi simili, suppliscono, quando se ne offre loro l'occasione, con la truffa e con la frode alla mancanza o all'insufficienza dei risultati promessi e attesi (vedere n. 311).

Mescolare il falso col vero, quando si tratta di fenomeni ottenuti con l'intervento degli Spiriti, è, molto semplicemente, una infamia; e vi sarebbe un annullamento del senso morale in quel medium che credesse di poterlo fare senza scrupoli. Come voi fate perfettamente osservare, sarebbe gettare discredito al riguardo, nello spirito degli indecisi, non appena la frode fosse riconosciuta. Io aggiungerò che ciò significherebbe compromettere nella maniera più deplorevole gli uomini onorabili che prestano ai medium l'appoggio disinteressato delle loro conoscenze e dei loro lumi, che si fanno garanti della loro buona fede e li difendono in qualsiasi sorte. Tutto ciò sarebbe commettere verso di loro un vero tradimento.

Ogni medium di cui fosse provata la colpevolezza di manovre fraudolenti o che fosse preso — per usare un'espressione un po’ ordinaria — con le mani nel sacco, meriterebbe d'essere messo al bando da tutti gli spiritualisti o Spiritisti, per i quali sarebbe un dovere rigoroso smascherarlo o stigmatizzarlo.

Se voi, signore, lo ritenete opportuno, inserite pure queste poche righe nel vostro giornale, poiché esse sono a vostra disposizione.

Vogliate gradire ecc.»
MATHIEU

318. Non tutti i fenomeni spiritisti sono egualmente facili da imitare, e ve ne sono di quelli che evidentemente sfidano ogni abilità di prestidigitazione: tali sono, particolarmente, il movimento degli oggetti senza contatto alcuno con essi, la sospensione dei corpi pesanti nello spazio, i colpi battuti da lati differenti, le apparizioni ecc., salvo l'impiego di trucchi e complicità. È per questo che noi diciamo che quanto bisogna fare in simili casi è osservare attentamente le circostanze, e tener soprattutto conto del carattere e della posizione delle persone, dell'obiettivo e dell'interesse che esse potrebbero avere a ingannare. È questo il migliore di tutti i controlli, poiché ci sono circostanze tali che fanno sparire ogni motivo di sospetto. Noi pensiamo dunque che, per principio, bisogna diffidare di chiunque facesse di questi fenomeni uno spettacolo oppure un oggetto di curiosità o di divertimento, di chiunque pretendesse di produrli a volontà e al momento opportuno, come abbiamo già spiegato. Non lo ripeteremo mai abbastanza: le intelligenze occulte, che a noi si manifestano, hanno le loro suscettibilità, e vogliono dimostrarci che anch'esse hanno il loro libero arbitrio e che non si sottomettono ai nostri capricci (n. 38).

Ci sarà sufficiente segnalare alcuni accorgimenti impiegati, o che è possibile impiegare in certi casi, per premunire contro la frode gli osservatori in buona fede. Quanto alle persone che si ostinano a giudicare, senza approfondire alcunché, cercare di disilluderle sarebbe fatica sprecata.

319. Uno dei fenomeni più comuni è quello dei colpi battuti all'interno stesso del legno, con o senza movimento della tavola o di altro oggetto di cui ci si serve. Questo è uno degli effetti più facili da imitare, sia attraverso il contatto dei piedi, sia provocando dei piccoli scricchiolii nel mobile. Ma c'è una piccola e speciale astuzia che è utile rivelare. Basta posare le palme delle proprie mani sulla tavola e abbastanza vicine perché le unghie dei pollici poggino fortemente l'una contro l'altra; quindi, con un movimento muscolare perfettamente impercettibile, si fa loro subire uno sfregamento che produce un piccolo rumore secco, che presenta una grande analogia con quello della tiptologia intima. Questo rumore si ripercuote nel legno e produce una perfetta illusione. Niente è più facile che far sentire tanti colpi quanti se ne chiedono oppure un rullo di tamburo ecc., oppure rispondere a certe domande con un sì o con un no, o con dei numeri, o anche con l'indicazione delle lettere dell'alfabeto.

Se si è preavvertiti, il mezzo per riconoscere la frode è molto semplice. Essa non è possibile, se le mani sono distanti l'una dall'altra e se ci si è assicurati che nessun altro contatto può produrre il rumore. I colpi reali, d'altronde, offrono questo di caratteristico: cambiano di posto e di timbro a volontà, cosa che non può aver luogo quando ciò è dovuto alla causa che abbiamo segnalato o a qualsiasi altra analoga; lasciano la tavola per portarsi su un mobile qualunque — che nessuno tocca — sui muri, sul soffitto ecc.; e, infine, rispondono a domande non previste (vedere n. 41).

320. La scrittura diretta è ancora più facile da imitare. Senza parlare degli agenti chimici ben conosciuti per far apparire, in un dato tempo, la scrittura sulla carta bianca, il che si può impedire con le più comuni precauzioni, potrebbe accadere che per un abile gioco di prestigio, si sostituisca un foglio con un altro. Potrebbe anche darsi che quello che vuole perpetrare l'inganno possegga l'arte di stornare l'attenzione mentre scrive destramente alcune parole. E, ancora, qualcuno ci ha detto di aver visto una persona scrivere con un pezzo di grafite, dissimulata sotto un'unghia.

321. Il fenomeno del trasferimento di oggetti certamente non si prestameno all'inganno, e si può facilmente essere vittime di un giocoliere più o meno abile senza che ci sia bisogno di aver a che fare con un prestidigitatore di professione. Nel paragrafo speciale che abbiamo qui inserito (n. 96), agli inizi gli Spiriti stessi hanno determinato le condizioni eccezionali nelle quali tale fenomeno può prodursi, da cui si può concludere che l'ottenimento facile e facoltativo può perlomeno essere ritenuto sospetto. La scrittura diretta rientra nel medesimo caso.

322. Nel capitolo "Medium speciali", abbiamo menzionato, in accordo con gli Spiriti,le attitudini medianiche comuni, e quelle che sono invece rare. Conviene dunque diffidare dei medium che pretendono di possedere queste ultime troppo facilmente o che ambiscono a possedere la molteplicità delle facoltà, pretesa che non è giustificata se non molto raramente.

323. Le manifestazioni intelligenti sono, secondo le circostanze, quelle che offrono più garanzie; tuttavia, neppure esse sfuggono all'imitazione perlomeno per quanto concerne le comunicazioni banali e comuni. Si crede di avere maggior sicurezza con i medium meccanici, non solo per ciò che riguarda l'indipendenza delle idee, ma anche per quanto riguarda gli inganni. È per questa ragione che certe persone preferiscono gli intermediari materiali. Ebbene, è un errore! La frode s'insinua dappertutto, e noi sappiamo che, con l'abilità, perfino un canestrello o una tavoletta che scrive possono essere diretti a volontà, con tutte le apparenze dei movimenti spontanei. Ciò che leva tutti i dubbi sono i pensieri espressi, vengano essi da un medium meccanico, intuitivo, auditivo parlante o veggente. Ci sono comunicazioni che sono talmente al di fuori delle idee, delle conoscenze a anche della portata intellettuale del medium, che bisognerebbe ingannarsi in modo ben illogico per attribuirgliele. Noi riconosciamo alla ciarlataneria una grande abilità e feconde risorse, ma ancora non ci risulta che abbia il dono di elargire il sapere a un ignorante o lo spirito a chi non lo abbia.

Riassumendo — e lo ripetiamo — la miglior garanzia sta nella moralità notoria del medium e nell'assenza di tutte le cause d'interesse materiale o di amor proprio che potrebbero stimolare in lui l'esercizio delle facoltà medianiche ch'egli possiede; queste stesse cause, infatti, potrebbero indurlo a simulare quelle facoltà di cui non dispone.