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L'individuo che si mostra simultaneamente in due luoghi diversi ha
dunque due corpi; ma di questi due corpi uno solo è reale, l'altro non è
che un'apparenza. Si può dire che il primo ha la vita organica e che il
secondo ha la vita dell'anima. Al risveglio i due corpi si riuniscono, e
la vita dell'anima rientra nel corpo materiale. Non sembra possibile —
almeno noi non ne abbiamo alcun esempio, e la ragione sembra dimostrarlo
— che, nello stato di separazione, i due corpi possano, simultaneamente
e nel medesimo grado, godere della vita attiva e intelligente. Risulta
inoltre, da quanto abbiamo appena detto, che il corpo reale non potrebbe
morire mentre il corpo apparente resta visibile, poiché l'avvicinarsi
della morte richiama lo Spirito nel corpo, foss'anche per un solo
istante. Ugualmente ne risulta che il corpo apparente non potrebbe
essere ucciso, non essendo né organico né formato da carne e ossa. Esso
sparirebbe nel momento stesso in cui gli si volesse dare la morte. [9]
[9] Vedere sulla Rivista Spiritista: gennaio 1859, Il folletto di Bayonne, - febbraio 1859, Gli ageneri; Il mio amico Hermann; - maggio 1859, Il legame tra lo Spirito e il corpo; - novembre 1859, L'anima errante, - gennaio 1860, Lo Spirito da un lato e il corpo dall'altro; - marzo 1860, Studi sullo Spirito di persone viventi; Il dottor V e la signorina L; - aprile 1860, Il fabbricante di San Pietroburgo; Apparizioni tangibili; - novembre 1860, Storia di Maria d'Agréda; - luglio 1861, Un'apparizione provvidenziale.