262. Se l'identità assoluta
degli Spiriti è, in molti casi, una questione accessoria e senza
importanza, non è la stessa cosa per quanto riguarda la distinzione tra i
buoni e i cattivi Spiriti. La loro individualità può esserci
indifferente, la loro qualità non lo è mai. In tutte le comunicazioni
istruttive, è dunque su questo punto che occorre concentrare tutta
l'attenzione, perché solo ciò può darci la misura della fiducia che
possiamo accordare allo Spirito che si manifesta, qualunque sia il nome
sotto il quale egli lo faccia. Lo Spirito che si manifesta è buono o
cattivo? A quale grado della scala spiritista egli appartiene? Ecco le
questioni principali (vedere "Scala spiritista" ne Il Libro degli Spiriti, n. 100).