IL LIBRO DEI MEDIUM o GUIDA DEI MEDIUM E DEGLI EVOCATORI

Allan Kardec

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162. La ragione si ribella al pensiero delle torture morali e corporali alle quali la scienza ha talvolta sottoposto esseri fragili e delicati, allo scopo di assicurarsi che non ci fosse inganno da parte loro. Queste sperimentazioni, fatte il più delle volte con animosità, sono sempre pregiudizievoli per l'organismo dei sensitivi; potrebbero anche risultarne gravi disordini nell'economia organica. Fare simili esperimenti significa giocare con la vita. L'osservatore in buona fede non ha bisogno dell'impiego di questi mezzi. Colui che ha familiarità con questo genere di fenomeni sa, d'altronde, che essi appartengono all'ordine morale più che all'ordine fisico e che inutilmente se ne cercherebbe la soluzione nelle nostre scienze esatte.

Proprio per il fatto che questi fenomeni riguardano l'ordine morale, si deve evitare con cura non meno scrupolosa tutto ciò che può sovreccitare l'immaginazione. Si conoscono le disgrazie che può causare la paura, e tutti sarebbero meno imprudenti se conoscessero tutti i casi di follia e di epilessia che hanno la loro origine nei racconti dei lupi mannari e della Befana. Che cosa accadrebbe dunque se ci si persuadesse che questo è il diavolo? Coloro che danno credito a simili idee non sanno la responsabilità che si assumono: essi possono uccidere. Ora il danno non è solo per il soggetto, il danno è anche per quelli che lo attorniano e che possono essere terrorizzati dall'idea che la loro casa è un covo di demoni. È questa funesta credenza che ha causato tante atroci azioni ai tempi dell'ignoranza. Con un po' più di discernimento, tuttavia, si sarebbe dovuto immaginare che bruciando il corpo, presumibilmente posseduto dal diavolo, non si bruciava il diavolo. Poiché ci si voleva disfare del diavolo, era lui che bisognava uccidere. La Dottrina Spiritista, illuminandoci sulla vera causa di tutti questi fenomeni, dà a questa credenza il colpo di grazia. Lungi dunque dal far nascere questo pensiero, si deve— ed è un dovere di moralità e di umanità — combatterlo, se esso esiste.

Ciò che occorre fare, quando una simile facoltà si sviluppa spontaneamente in un individuo, è di lasciare che il fenomeno segua il suo corso naturale: la natura è più prudente degli uomini. La Provvidenza, d'altronde, ha i suoi disegni, e la più umile creatura può essere lo strumento dei più grandi progetti. Ma, bisogna convenirne, questo fenomeno assume talvolta proporzioni pesanti e importune per tutti. [12] Ora, in tutti i casi, ecco che cosa bisogna fare. Nel capitolo V, "Manifestazioni fisiche spontanee", abbiamo già dato qualche consiglio su questo argomento, dicendo che bisogna cercare di mettersi in relazione con lo Spirito, per sapere da lui ciò ch'egli vuole. Anche il mezzo seguente è fondato sull'osservazione.

[12] Uno dei fatti più straordinari di questo genere, per la varietà e la stranezza dei fenomeni, è senza dubbio quello che ebbe luogo, nel 1852, nel Palatinato (Baviera renana) a Bergzabern, presso Wissembourg. Esso è tanto più importante in quanto riunisce pressappoco, e nel medesimo soggetto, tutti i generi di manifestazioni spontanee: chiasso da scuotere la casa, sconquasso dei mobili, oggetti lanciati lontano da una mano invisibile, visioni e apparizioni, sonnambulismo, estasi, catalessi, attrazione elettrica, gridi e suoni aerei, strumenti che suonano senza contatto, comunicazioni intelligenti ecc.; e, cosa che non è di poca importanza, la costatazione di questi fatti, durante quasi due anni, da parte di innumerevoli testimoni oculari degni di fede, per il loro sapere e per la loro posizione sociale. Il racconto autentico è stato pubblicato, a quell'epoca, su molti giornali tedeschi e, in particolare, in un libriccino al giorno d'oggi esaurito e rarissimo. Si troverà tuttavia la traduzione completa di questo libriccino nella Rivista Spiritista del 1858, con le spiegazioni e i commenti necessari. Questa è, a nostra conoscenza, la sola pubblicazione francese che ne sia stata fatta. Oltre all'interesse vivissimo legato a questi fenomeni, essi sono eminentemente istruttivi dal punto di vista dello studio pratico dello Spiritismo.

Gli esseri invisibili che rivelano la loro presenza attraverso effetti sensibili sono, in generale, Spiriti d'un ordine inferiore, che si possono dominare per mezzo dell'ascendente morale. È questo ascendente che bisogna cercare di acquisire.

Per ottenere questo ascendente, è necessario far passare il soggetto dallo stato di medium naturale a quello di medium facoltativo. Si produce allora un effetto analogo a quello che ha luogo nel sonnambulismo. Si sa che il sonnambulismo naturale cessa generalmente quando viene sostituito dal sonnambulismo magnetico. Non si arresta affatto la facoltà emancipatrice dell'anima, ma le si dà un altro corso. Ne è lo stesso della facoltà medianica. A questo punto, invece di ostacolare i fenomeni — cosa in cui raramente si riesce e che non sempre è senza pericolo —, bisogna incitare il medium a produrli di sua volontà, imponendosi allo Spirito. Con questo mezzo egli giunge a governarlo, e fa di un dominatore a volte tirannico un essere subordinato e spesso docilissimo. Un fatto degno di nota, e confermato dall'esperienza, è che, in tal caso, un fanciullo può avere altrettanta, e spesso più grande, autorità di un adulto. È questa una nuova prova a sostegno di un punto essenziale della Dottrina, secondo cui lo Spirito è fanciullo solo per il corpo, e ha di per sé stesso uno sviluppo necessariamente anteriore alla sua incarnazione attuale, sviluppo che può donargli ascendente su quegli Spiriti che gli sono inferiori.

La moralizzazione di uno Spirito attraverso i consigli di una terza persona influente ed esperta, nel caso il medium non sia in condizione di farlo, è spesso un mezzo molto efficace. Torneremo su questo argomento più avanti.