IL LIBRO DEI MEDIUM o GUIDA DEI MEDIUM E DEGLI EVOCATORI

Allan Kardec

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34. Stranamente s'ingannerebbe circa il nostro modo di vedere chi supponesse che noi consigliamo di trascurare i fatti. È attraverso i fatti che siamo arrivati alla teoria. È vero che ci è occorso per questo un lavoro assiduo di parecchi anni e di migliaia di osservazioni; ma poiché i fatti ci sono serviti e ci servono tutti i giorni, saremmo incoerenti con noi stessi se ne contestassimo l'importanza, soprattutto ora che stiamo realizzando un libro destinato a farli conoscere. Noi diciamo soltanto che senza il ragionamento essi non sono sufficienti a determinare la convinzione. Una spiegazione preventiva, invece, la quale distrugga i preconcetti e dimostri che essi non sono per nulla opposti alla ragione, dispone ad accettarli.

Questo è così vero che, su dieci persone completamente agli esordi, le quali assisteranno a una seduta di sperimentazione — fosse pure una delle più soddisfacenti dal punto di vista degli adepti — nove usciranno senza essere convinte, e alcune saranno più incredule di prima, poiché gli esperimenti non avranno corrisposto alla loro aspettativa. Avverrà completamente il contrario con quelle persone che potranno rendersene conto attraverso una conoscenza teorica anticipata. Per loro si tratta di un mezzo di controllo, ma nulla le sorprende, neppure l'insuccesso, poiché esse sanno in quali condizioni i fatti si producono, e che non bisogna da tali fatti aspettarsi se non quello ch'essi possono dare. La loro preventiva conoscenza, dunque, le mette in grado di rendersi conto di tutte le anomalie, permettendo di cogliervi un'infinità di dettagli e di gradualità spesso delicatissime. Questi sono per loro mezzi di convincimento che sfuggono all'osservatore ignorante.

Tali motivi ci inducono ad ammettere alle nostre sedute sperimentali solamente le persone che possiedono delle nozioni preparatorie sufficienti per comprendere quello che vi si fa, persuasi che le altre persone vi perderebbero il loro tempo o ci farebbero perdere il nostro.