XVIII
Si
è riso delle tavole rotanti, mai si riderà della filosofia, della
saggezza e della carità che brillano nelle comunicazioni serie. Quelle
furono il vestibolo della scienza; è là che, entrando, si devono
lasciare i propri pregiudizi, proprio come vi si lascia il proprio
mantello. Non potrò mai esortarvi abbastanza perché facciate delle
vostre riunioni un centro serio. Che altrove si facciano dimostrazioni
fisiche, che altrove si veda, che altrove si ascolti, che presso di voi si comprenda e si ami.
Che cosa pensate mai di essere agli occhi degli Spiriti superiori
quando avete fatto girare o sollevare una tavola? Degli scolari. Forse
che lo scienziato passa il suo tempo a ripassare l'abbiccì della scienza? Vedendovi, invece, cercare serie comunicazioni, vi si considererà uomini seri alla ricerca della verità.
SAN LUIGI
Essendo stato chiesto a san Luigi s'egli intendesse, con queste parole, condannare le manifestazioni fisiche, egli rispose:
"Io non potrei condannare le manifestazioni fisiche, poiché, se esse
hanno luogo, ciò avviene con il permesso di Dio e per un fine utile.
Dicendo che esse furono l'anticamera della scienza, assegno a esse il
loro vero rango e ne constato l'utilità. Io condanno soltanto coloro che
ne fanno oggetto di divertimento e curiosità, senza trarne
l'insegnamento che da esse proviene. Esse stanno alla filosofia dello
Spiritismo come la grammatica sta alla letteratura, e colui che è
giunto, in una scienza, a un certo livello non perde più il suo tempo a
ripassarne gli elementi rudimentali."