IL LIBRO DEI MEDIUM o GUIDA DEI MEDIUM E DEGLI EVOCATORI

Allan Kardec

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Capitolo XXXI - DISSERTAZIONI SPIRITISTE

Dissertazioni Spiritiste


Abbiamo riunito in questo capitolo alcune comunicazioni spontanee che possono completare e confermare i principi contenuti in quest'opera. Avremmo potuto citarne un numero molto più grande, ma abbiamo voluto limitarci a quelle comunicazioni che hanno più particolarmente rapporto con il futuro dello Spiritismo, con i medium e con le riunioni. Noi le diamo a volte come istruzioni e a volte come tipiche del genere di comunicazioni veramente serie. Terminiamo con alcune comunicazioni apocrife, seguite da annotazioni atte a farle riconoscere.


Sullo Spiritismo

I

Confidate nella bontà di Dio e siate abbastanza illuminati da comprendere i preparativi della nuova vita ch'Egli vi destina. Non vi sarà dato, è vero, di goderne in questa esistenza; ma non sarete voi felici — se non rivivrete su questo globo — di considerare dall'alto l'opera che voi avrete incominciato e che si svilupperà sotto i vostri occhi? Corazzatevi di una ferma fede e non abbiate alcuna esitazione di fronte agli ostacoli che sembrano doversi elevare contro l'edificio di cui voi ponete le fondamenta. Le basi sulle quali esso poggia sono solide: ne ha posto la prima pietra il Cristo. Coraggio, dunque, architetti del Divino Maestro! Lavorate, costruite, e Dio coronerà la vostra opera. Ma ricordatevi bene che il Cristo rinnega quale suo discepolo chiunque abbia la carità solo sulle labbra. Non basta credere, bisogna soprattutto dare l'esempio della bontà, della tolleranza e del disinteresse; senza di ciò la vostra fede sarà sterile per voi.

SANT'AGOSTINO


II


Il Cristo stesso presiede i lavori di ogni genere che sono in via di realizzazione, per aprirvi l'era di rinnovazione e perfezionamento che le vostre guide spirituali vi predicono. Se, infatti, gettate gli occhi — al di fuori delle manifestazioni spiritiste — sugli avvenimenti contemporanei, voi riconoscerete senza alcuna esitazione quei segni precursori, i quali vi proveranno in modo inconfutabile che i tempi predetti sono arrivati. Si stabiliscano tra tutti i popoli le comunicazioni. Rovesciate le barriere materiali, rapidamente si cancelleranno gli ostacoli morali, che si oppongono alla loro unione, nonché i pregiudizi politici e religiosi, e il regno della fraternità si stabilirà infine in maniera solida e duratura. Osservate fin d'ora come i sovrani stessi, spinti da una mano invisibile, prendano, cosa per voi inaudita, l'iniziativa delle riforme. E le riforme che partono dall'alto, e spontaneamente, sono ben più rapide e più durevoli di quelle che partono dal basso e sono strappate con la forza. Io avevo, malgrado alcuni pregiudizi infantili e di educazione, malgrado il culto del ricordo, presentito l'epoca attuale. Ne sono felice e sono ancora più felice di venire a dirvi: "Fratelli, coraggio! Lavorate per voi e per l'avvenire dei vostri fratelli. Ma lavorate soprattutto per il vostro miglioramento personale, e voi gioirete nella vostra prima esistenza di una felicità, di cui quanto a voi è difficile farvi un'idea, tanto a me di farvela comprendere.

CHATEAUBRIAND



III


Io penso che lo Spiritismo è uno studio tutto filosofico delle cause segrete dei movimenti interiori dell'anima, finora poco o per nulla definiti. Esso spiega, più ancora di quanto non scopra, degli orizzonti nuovi. La reincarnazione e le prove subite, prima che lo Spirito raggiunga la meta suprema, non sono delle rivelazioni, ma una importante conferma. Io sono colpito dalle verità che questo mezzo mette in luce. E dico mezzo con intenzione, poiché, a mio avviso, lo Spiritismo è una leva che rimuove le barriere della cecità. L'interessamento alle questioni morali dev'essere ancora completamente creato. Si discute della politica che turba gli interessi generali, si discute degli interessi privati, ci si appassiona per l'attacco o la difesa personali. I sistemi hanno i loro sostenitori e i loro detrattori; ma le verità morali, quelle che sono il pane dell'anima, il pane della vita sono lasciate nella polvere accumulatasi attraverso i secoli. Tutti i perfezionamenti sono utili agli occhi della folla, tutti salvo quello dell'anima. La sua educazione e la sua elevazione sono delle chimere, tutt'al più buone per occupare gli ozi dei preti, dei poeti, delle donne, sia come semplice moda, sia a titolo d'insegnamento.

Se lo Spiritismo resuscita lo spiritualismo, esso renderà alla società lo slancio che dà agli uni la dignità interiore, agli altri la rassegnazione, a tutti il bisogno di elevarsi verso l'Essere supremo dimenticato e disconosciuto dalle Sue ingrate creature.

J.J. ROUSSEAU


IV


Se Dio invia degli Spiriti per istruire gli uomini, è per illuminarli sui loro doveri, per mostrare loro la strada che può abbreviare le loro prove e, attraverso ciò, accelerare il loro avanzamento. Ora, come il frutto giunge a maturità, così l'uomo arriverà alla perfezione. Ma a fianco dei buoni Spiriti che vogliono il vostro bene, ci sono anche gli Spiriti imperfetti che vogliono il vostro male; mentre gli uni vi spingono avanti, gli altri vi trascinano indietro. È nel distinguerli che voi dovete porre tutta la vostra attenzione. Il mezzo è semplice: sforzatevi solo di capire che niente di quanto viene da un buono Spirito può nuocere ad alcuno, mentre tutto ciò che è male non può venire che da un cattivo Spirito. Se voi non ascoltate i saggi consigli degli Spiriti che vi vogliono bene, se vi offendete per delle verità ch'essi possono dirvi, è evidente che sono dei cattivi Spiriti che vi stanno consigliando. Solo l'orgoglio può impedirvi di vedervi tal quali voi siete. Ma se voi stessi non lo vedete, altri lo vedono per voi, cosicché voi siete biasimati sia dagli uomini che di voi ridono alle vostre spalle, sia dagli Spiriti.

UNO SPIRITO FAMILIARE



V


Bella e santa è la vostra Dottrina. La prima pietra è posta e solidamente posta. Ora voi non avete che da camminare. La strada che vi si apre davanti è grande e maestosa. Beato è colui che arriverà al porto; più proseliti avrà fatto e più gli se ne terrà conto. Ma, proprio per questo, non bisogna abbracciare freddamente la Dottrina; bisogna mettervi dell'ardore, e questo ardore sarà raddoppiato, perché Dio è sempre con voi quando fate il bene. Tutti quelli che condurrete con voi saranno altrettante pecorelle rientrate nell'ovile; povere pecorelle mezzo traviate! Ricordatevi bene che il più scettico, il più ateo, il più miscredente, infine, ha sempre nel cuore un piccolo angolo ch'egli vorrebbe poter nascondere a sé stesso. Ebbene! È questo angolino che bisogna cercare, che bisogna trovare. È questo il lato debole che bisogna attaccare. È, questa, una piccola breccia lasciata aperta espressamente da Dio per facilitare alla Sua creatura il modo di rientrare nel Suo seno.

SAN BENEDETTO


VI


Non spaventatevi di fronte ad alcuni ostacoli, di fronte a certe controversie.

Non tormentate nessuno con nessuna insistenza. La persuasione raggiungerà gli increduli solo attraverso il vostro disinteresse, solo attraverso la vostra tolleranza e carità verso tutti senza eccezione.

Guardatevi soprattutto dal contrastare violentemente l'opinione altrui, anche solo con parole o con dimostrazioni pubbliche. Più sarete modesti, più riuscirete a farvi apprezzare. Non vi spinga ad agire alcun movente personale, e troverete nelle vostre coscienze una forza d'attrazione che solo il bene procura.

Gli Spiriti, per ordine di Dio, lavorano per il progresso di tutti senza eccezione. Voi, Spiritisti, fate lo stesso.

SAN LUIGI


VII


Qual è l'istituzione umana, o anche divina, che non abbia incontrato degli ostacoli da superare, degli scismi contro i quali non abbia dovuto lottare? Se voi non aveste che una sola esistenza triste e caduca, non vi attaccherebbero affatto, ben sapendo che dovrete soccombere da un momento all'altro. Ma siccome la vostra vitalità è forte e attiva, siccome l'albero spiritista ha forti radici, e si suppone ch'esso possa vivere a lungo, allora si prova contro di esso la scure. Che cosa otterranno questi invidiosi? Abbatteranno tutt'al più alcuni rami che rispunteranno con nuovo vigore e saranno più forti che mai.

CHANNING



VIII


Voglio parlarvi della fermezza che voi dovete avere nei vostri lavori spiritisti. Una citazione su questo argomento vi è già stata fatta. Io vi consiglio di studiarla col cuore e di applicarne lo spirito a voi stessi. Infatti, allo stesso modo di san Paolo, voi sarete perseguitati non in carne e ossa, ma in Spirito. I miscredenti, i farisei dell'epoca, vi biasimeranno e vi derideranno. Ma voi non temete nulla; questa sarà una prova che vi fortificherà se saprete attribuirla; e più tardi voi vedrete i vostri sforzi coronati dal successo. Questo sarà un grande trionfo per voi nel giorno dell'eternità, senza dimenticare che, in questo mondo, c'è già una consolazione per le persone che hanno perduto dei parenti e degli amici; sapere che essi sono felici, che si possa comunicare con loro è una felicità. Andate dunque avanti; realizzate la missione che Dio vi dà e di essa vi sarà tenuto conto il giorno in cui comparirete davanti all'Onnipotente.

CHANNING


IX


Io vengo, io, tuo Salvatore e tuo giudice; vengo, come una volta, tra i figli smarriti di Israele; vengo a portare la verità e a dissipare le tenebre. Ascoltatemi. Lo Spiritismo, come una volta la mia parola, deve ricordare ai materialisti che al disopra di essi regna l'immutabile verità: il Dio buono, il Dio grande che fa germogliare la pianta e che solleva i flutti. Io ho rivelato la Divina Dottrina; io, come un mietitore, ho legato in fasci il bene sparso nell'Umanità, e ho detto: "Venite a me, voi tutti che soffrite!"

Ma gli uomini, ingrati, hanno abbandonato la via dritta e larga che conduce al regno del Padre mio e si sono smarriti tra gli aspri sentieri dell'empietà. Il Padre mio non vuole annientare la razza umana. Egli vuole, non più per mezzo di profeti, non più per mezzo di apostoli, Egli vuole che, aiutandovi gli uni con gli altri, morti e viventi — morti, cioè, secondo la carne, poiché la morte non esiste — vi soccorriate a vicenda, e che la voce di quanti non sono più si faccia ancora sentire per gridarvi: "Pregate e credete, perché la morte è la resurrezione, e la vita è la prova scelta! Durante questa vita, le vostre virtù, ben coltivate, devono crescere e svilupparsi come il cedro".

Credete alle voci che vi rispondono: sono le anime stesse di coloro che voi evocate. Io non comunico che raramente. I miei amici, coloro che hanno assistito alla mia vita e alla mia morte, sono gli interpreti divini delle volontà del Padre mio.

Fragili uomini, che credete all'errore delle vostre oscure intelligenze, non spegnete la fiaccola che la clemenza divina pone tra le vostre mani per illuminare la vostra strada e ricondurvi, figli smarriti, nel grembo del Padre Vostro.

In verità io vi dico: "Credete nella diversità, nella molteplicità degli Spiriti che vi attorniano. Io sono troppo preso da compassione a causa delle vostre miserie, a causa della vostra immensa debolezza, per non tendere una mano soccorritrice agli infelici smarriti che, pur vedendo il cielo, cadono nell'abisso dell'errore. Credete, amate, comprendete le verità che vi vengono rivelate. Non mischiate la zizzania al buon grano, i sistemi con le verità".

Spiritisti! Amatevi, ecco il primo insegnamento. Istruitevi, ecco il secondo. Tutte le verità si trovano nel Cristianesimo; gli errori che vi hanno messo radice sono di origine umana. Ed ecco che al di là della tomba, che voi giudicavate il nulla, delle voci vi gridano: "Fratelli! Nulla perisce. Gesù Cristo è il vincitore del male, siate voi i vincitori dell'empietà".

OSSERVAZIONE. Questa comunicazione, ottenuta da uno dei migliori medium della Società Spiritista di Parigi, è firmata con un nome che il rispetto non ci permette di riprodurre che sotto ogni riserva, così sarebbe grande il favore insigne della sua autenticità, anche perché di esso troppo sovente si è abusato in comunicazioni evidentemente apocrife. Questo nome è quello di Gesù di Nazareth. Noi non dubitiamo affatto che Egli possa manifestarsi. Ma se gli Spiriti veramente superiori non lo fanno che in circostanze eccezionali, la ragione ci vieta di credere che lo Spirito puro per eccellenza possa rispondere all'appello del primo venuto. Vi sarebbe, in tutti i casi, profanazione nell'attribuirGli un linguaggio che non fosse degno di Lui.

È per queste considerazioni che noi ci siamo sempre astenuti dal pubblicare alcunché che portasse questo nome. E riteniamo che non si potrà mai essere abbastanza circospetti nelle pubblicazioni di questo genere, le quali posseggono autenticità solo per l'amor proprio, e il cui minor inconveniente sarebbe quello di fornire delle armi agli avversari dello Spiritismo.

Come abbiamo già detto, più gli Spiriti sono gerarchicamente elevati, più il loro nome deve essere accolto con diffidenza. Bisognerebbe essere dotati di una ben grande dose di orgoglio, per illudersi d'avere il privilegio delle loro comunicazioni, e credersi degni di conversare con loro come con i propri eguali. Nella comunicazione di cui sopra, noi costatiamo solo una cosa: la superiorità incontestabile del linguaggio e dei pensieri, lasciando a ciascuno la cura di giudicare se Colui del quale la comunicazione porta il nome non la rinnegherebbe.


Sui medium


X


Tutti gli uomini sono medium. Tutti hanno uno Spirito che li indirizza verso il bene, quando sanno ascoltarlo. Ora, che alcuni comunichino direttamente con lui attraverso una medianità particolare, che altri lo ascoltino soltanto attraverso la voce del cuore e dell'intelligenza, ha poca importanza; non cessa di essere il loro Spirito familiare quello che li consiglia. Chiamatelo spirito, ragione, intelligenza, è sempre una voce che risponde alla vostra anima e vi detta buone parole; solo che voi non sempre le comprendete. Non tutti sanno agire secondo i consigli della ragione, non di quella ragione che si trascina e si inerpica invece di camminare, non di quella ragione che si perde in mezzo a interessi materiali e rozzi, ma di quella ragione che eleva l'uomo al di sopra di sé stesso, che lo trasporta verso regioni sconosciute; fiamma sacra che ispira l'artista e il poeta, divino pensiero che esalta il filosofo, slancio che trascina gli individui e i popoli, ragione che il volgo non può comprendere, ma che eleva l'uomo e lo avvicina a Dio più di qualsiasi altra creatura, intelletto che sa condurlo dal noto all'ignoto e gli fa compiere le cose più sublimi. Ascoltate dunque questa voce interiore, questo buon genio che vi parla senza tregua, e a poco a poco riuscirete a udire il vostro angelo custode, che vi tende la mano dall'alto del Cielo. Ve lo ripeto: la voce interiore che parla al cuore è quella dei buoni Spiriti, ed è da questo punto di vista che gli uomini tutti sono medium.

CHANNING


XI


Il dono della medianità è antico quanto il mondo. I profeti erano dei medium; i misteri d'Eleusi erano fondati sulla medianità; i Caldei, gli Assiri avevano i loro medium; Socrate era diretto da uno Spirito che gli ispirava i mirabili principi della sua filosofia, ed egli ne udiva la voce. Tutti i popoli hanno avuto i loro medium, e le ispirazioni di Giovanna d'Arco altro non erano che le voci di Spiriti benefici che la dirigevano. Questo dono, che ora si diffonde, era divenuto più raro nei secoli del Medioevo, ma non è mai scomparso. Swedenborg e i suoi adepti hanno avuto una scuola numerosa. La Francia degli ultimi secoli, beffeggiatrice e preoccupata di una filosofia che, volendo distruggere gli abusi dell'intolleranza religiosa, soffocava nel ridicolo tutto ciò che era ideale, questa Francia si sentiva in dovere di allontanare lo Spiritismo, che non cessava però di progredire nel Nord. Dio aveva permesso questa lotta delle idee positive contro le idee spiritualiste, perché il fanatismo era diventato arma di queste ultime. Ora che i progressi dell'industria e delle scienze hanno sviluppato l'arte del ben vivere a tal punto che le tendenze materiali sono divenute dominanti, Dio vuole che gli Spiriti siano ricondotti agli interessi dell'anima. Egli vuole che il perfezionamento dell'uomo morale divenga ciò che deve essere, vale a dire finalità e scopo della vita. Lo Spirito umano segue un cammino necessario, immagine della gradualità subita da tutto quanto popola l'Universo, visibile e invisibile. Ogni progresso giunge al suo momento; per l'Umanità è giunta l'ora dell'elevazione morale. Essa non sarà ancora del tutto compiuta ai vostri giorni, ma ringraziate il Signore di poter assistere all'aurora benedetta.

PIERRE JOUTY (padre del medium)


XII


Dio mi ha incaricata di una missione da compiere nei confronti di quei credenti, che Egli favorisce con il mediumato. Quanto più essi ricevono grazie dall'Altissimo, tanto più corrono pericoli, e questi pericoli sono tanto più grandi quando si originano nei favori stessi che Dio concede loro. Le facoltà di cui i medium godono attirano loro gli elogi degli uomini, le felicitazioni, le adulazioni; e qui sta il loro scoglio. Questi stessi medium, che dovrebbero sempre aver presente nella memoria la loro primitiva incapacità, lo dimenticano. Anzi fanno di più: ciò ch'essi non devono che a Dio, l'attribuiscono al loro proprio merito. Che cosa accade allora? I buoni Spiriti li abbandonano; diventano vittime dei malvagi e non hanno più una bussola per orientarsi. Più essi diventano abili, più sono indotti ad attribuirsi un merito che non appartiene loro, finché alla fine Dio li punisce, ritirando a essi quella facoltà che può solo diventar loro sempre più fatale.

Io non potrò ricordarvi mai abbastanza di raccomandarvi al vostro angelo custode, perché vi aiuti a stare sempre in guardia contro il vostro più crudele nemico che è l'orgoglio. Ricordate bene, voi che avete la fortuna di essere gli interpreti tra gli Spiriti e gli uomini, che, senza l'appoggio del nostro Divino Maestro, voi sarete puniti più severamente, perché voi sarete stati più favoriti.

Io spero che questa comunicazione porterà i suoi frutti e desidero ch'essa possa aiutare i medium a tenersi alla larga dallo scoglio contro cui potrebbero andare a infrangersi. Questo scoglio, l'ho già detto, è l'orgoglio.

GIOVANNA D'ARCO


XIII


Quando vorrete ricevere comunicazioni da Spiriti buoni, è importante che vi prepariate a ricevere questa grazia attraverso il raccoglimento, attraverso sane intenzioni e il desiderio di fare del bene in vista del progresso generale. Ricordatevi, infatti, che l'egoismo è una delle cause di ritardo per ogni avanzamento. Ricordatevi che se Dio permette a certuni di voi di ricevere l'ispirazione di alcuni dei suoi figli che, con la loro condotta, hanno saputo meritare la fortuna di comprendere la Sua bontà infinità, è che Egli vuole, su nostra sollecitazione, e in vista delle vostre buone intenzioni, darvi i mezzi per avanzare sulla Sua strada. Perciò, medium, mettete dunque a profitto questa facoltà che Dio vuole accordarvi! Abbiate fede nella clemenza del nostro Maestro; mettete sempre in pratica la carità; non smettete mai di esercitare questa sublime virtù, come pure la tolleranza. Siano le vostre azioni sempre in armonia con la vostra coscienza; è questo un mezzo certo per centuplicare la vostra letizia in questa vita passeggera, e prepararvi un'esistenza mille volte ancora più dolce.

Il medium fra di voi che non si sentisse la forza di perseverare nell'insegnamento spiritista se ne astenga. Infatti, non mettendo a profitto la luce che lo illumina, sarà meno sensibile di un altro, e dovrà espiare la sua cecità.

PASCAL


XIV


Vi parlerò oggi del disinteresse materiale che deve essere una delle qualità essenziali presso i medium, così come pure la modestia e l'abnegazione. Dio ha donato loro questa facoltà perché essi aiutino a diffondere la verità e non perché ne facciano un commercio. E con questo io non intendo riferirmi soltanto a coloro i quali volessero sfruttare questa facoltà come farebbero di un qualsiasi comune talento, e si proponessero medium come ci si propone danzatori o cantanti, ma intendo riferirmi a tutti coloro i quali pretendessero di servirsene per qualsiasi fine interessato. È forse logico pensare che dei buoni Spiriti e ancor meno degli Spiriti superiori, i quali condannano la cupidigia, acconsentano a darsi in pubblico spettacolo e, come delle comparse, si mettano a disposizione di un impresario di manifestazioni spiritiste? Né più logico è supporre che dei buoni Spiriti possano favorire delle mire d'orgoglio e d'ambizione. Dio permette loro di comunicare con gli uomini per trarli dal fango terrestre, e non per servire come strumento alle passioni mondane. Egli non può dunque vedere con piacere coloro che deviano dal suo vero fine il dono ch'Egli ha loro fatto, e io vi assicuro ch'essi ne saranno puniti, anche sulla Terra, con le più amare delusioni.

DELPHINE DE GIRARDIN


XV


Tutti i medium sono incontestabilmente chiamati a servire la causa dello Spiritismo nella misura delle loro facoltà, ma di quelli che non si lasciano cadere nel trabocchetto dell'amor proprio ce ne sono ben pochi. È, questa, una pietra di paragone che raramente fallisce il suo effetto. Così, su cento medium, a fatica ne troverete uno, per quanto infimo egli possa essere, che nei primi tempi della sua medianità non si sia creduto chiamato a ottenere dei risultati superiori, e predestinato a grandi missioni. Quelli che soccombono a questa ambiziosa speranza — e grande ne è il numero — diventano l'inevitabile preda di Spiriti ossessori, che non tardano a soggiogarli lusingando il loro orgoglio e puntando sulla loro debolezza. Più hanno voluto elevarsi, e più la loro caduta è ridicola, quando non è addirittura disastrosa. Le grandi missioni sono affidate soltanto agli uomini eletti, che Dio stesso colloca — e senza che essi lo chiedano — nell'ambiente e nella posizione in cui il loro aiuto potrà essere efficace. Io non raccomanderò mai abbastanza ai medium inesperti di diffidare di ciò che certi Spiriti potranno dir loro, per quanto riguarda il preteso molo ch'essi sono chiamati ad assumere. Infatti, se essi lo prendono sul serio, raccoglieranno in questo mondo soltanto disinganni, e nell'altro un severo castigo. Ben si persuadano essi che, nella sfera modesta e oscura dove sono collocati, possono rendere grandi servigi aiutando nella conversione i miscredenti e offrendo consolazione agli afflitti. Se dovessero uscire dall'oscurità, saranno condotti da una mano invisibile, che preparerà loro le vie, e li metterà in evidenza, per così dire, loro malgrado. Ricordino, essi, queste parole: "Chiunque si eleva sarà abbassato, e chiunque si abbassa sarà elevato."

Lo SPIRITO DI VERITÀ


Sulle società spiritiste


NOTA. Fra le comunicazioni che seguono, alcune sono state date nella Società Parigina degli Studi Spiritisti o a suo favore. Altre, che ci sono state trasmesse da diversi medium, contengono consigli generali sulle riunioni, sulla loro formazione e sugli ostacoli che esse possono incontrare.


XVI


Perché non iniziate ogni vostra seduta con una invocazione generale, una preghiera del genere che disponga al raccoglimento? Infatti, lo sapete bene, senza raccoglimento non avrete che comunicazioni leggere; i buoni Spiriti vanno soltanto dove li si chiami con fervore e sincerità. Ecco ciò che non si comprende mai abbastanza. Siete dunque voi a dover dare l'esempio; voi che, se lo volete, potete diventare una delle colonne del nuovo edificio. Noi osserviamo con piacere i vostri lavori e vi aiutiamo, a condizione però che voi, da parte vostra, ci assecondiate e vi mostriate all'altezza della missione che siete chiamati ad assolvere. Formate dunque un gruppo e sarete forti, e i cattivi Spiriti non prevarranno su di voi. Dio ama i semplici di spirito, il che non vuol dire gli sciocchi, ma coloro che si sacrificano totalmente per il prossimo e vanno a Lui senza orgoglio. Voi potete diventare una fonte di luce per l'Umanità. Sappiate dunque distinguere il buon grano dalla zizzania Non seminate che il buon grano e guardatevi dallo spargere la zizzania, poiché la zizzania impedirebbe al buon grano di germogliare, e sareste voi i responsabili di tutto il male ch'essa avrà fatto. Anche voi, allo stesso modo, sareste responsabili delle cattive dottrine che potreste diffondere. Ricordatevi che un giorno il mondo potrebbe avere l'occhio su di voi; dunque, fate sì che nulla oscuri lo splendore delle buone cose che sortiranno dal vostro sforzo. È per questo che vi raccomandiamo di pregare Dio perché vi assista.

SANTAGOSTINO


Sant'Agostino, pregato di voler dettare una formula generale d'invocazione, rispose: Voi sapete che non c'è una formula assoluta: Dio è troppo grande per attribuire più importanza alle parole che al pensiero. Orbene, non crediate che basti pronunciare alcune parole per allontanare i cattivi Spiriti. Guardatevi soprattutto dal servirvi di una di quelle formule banali che si recitano per mettersi l'anima in pace. L'efficacia di una formula sta nella sincerità del sentimento che la detta; essa consiste soprattutto nell'unanimità dell'intenzione, perché nessuno di quanti non vi si associassero di cuore potrebbe beneficiarne, né farne beneficiare gli altri. Redigetela dunque voi stessi e sottoponetemela, se volete. Io vi aiuterò.


NOTA. La seguente formula d'invocazione generale è stata redatta con il concorso dello Spirito, il quale l'ha completata in parecchi punti.

"Noi preghiamo Dio Onnipotente di inviarci dei buoni Spiriti per assisterci, e di allontanare quelli che potrebbero indurci in errore. Dateci la luce necessaria per distinguere la verità dall'impostura.

Egualmente allontanate gli Spiriti malvagi, i quali potrebbero gettare il dissidio tra noi, suscitando l'invidia, l'orgoglio e la gelosia. Se alcuni tentassero di introdursi qui, nel nome di Dio noi li scongiuriamo di ritirarsi.

Buoni Spiriti, che sovrintendete ai nostri lavori, vogliate venire a istruirci, e rendeteci docili ai vostri consigli. Fate sì che ogni pensiero personale si cancelli in noi di fronte al pensiero del bene generale.

Noi preghiamo particolarmente..., nostro speciale protettore, di volerci dare oggi il suo aiuto."


XVII


Amici miei, lasciate che vi dia un consiglio, poiché voi camminate su un terreno nuovo e, se seguirete la strada che vi indichiamo, voi non vi smarrirete. Una cosa ben vera vi è stata detta, e noi vogliamo ricordarvela, che lo Spiritismo, cioè, non è che una morale e che esso non deve uscire dai limiti della filosofia, né molto né poco, se non vuole cadere nel dominio della curiosità. Lasciate da parte le questioni di scienza: la missione degli Spiriti non è quella di risolverle, risparmiandovene così la fatica delle ricerche, ma quella di fare in modo di rendervi migliori, poiché è così che voi avanzerete realmente.

SAN LUIGI


XVIII


Si è riso delle tavole rotanti, mai si riderà della filosofia, della saggezza e della carità che brillano nelle comunicazioni serie. Quelle furono il vestibolo della scienza; è là che, entrando, si devono lasciare i propri pregiudizi, proprio come vi si lascia il proprio mantello. Non potrò mai esortarvi abbastanza perché facciate delle vostre riunioni un centro serio. Che altrove si facciano dimostrazioni fisiche, che altrove si veda, che altrove si ascolti, che presso di voi si comprenda e si ami.

Che cosa pensate mai di essere agli occhi degli Spiriti superiori quando avete fatto girare o sollevare una tavola? Degli scolari. Forse che lo scienziato passa il suo tempo a ripassare l'abbiccì della scienza? Vedendovi, invece, cercare serie comunicazioni, vi si considererà uomini seri alla ricerca della verità.

SAN LUIGI

Essendo stato chiesto a san Luigi s'egli intendesse, con queste parole, condannare le manifestazioni fisiche, egli rispose:

"Io non potrei condannare le manifestazioni fisiche, poiché, se esse hanno luogo, ciò avviene con il permesso di Dio e per un fine utile. Dicendo che esse furono l'anticamera della scienza, assegno a esse il loro vero rango e ne constato l'utilità. Io condanno soltanto coloro che ne fanno oggetto di divertimento e curiosità, senza trarne l'insegnamento che da esse proviene. Esse stanno alla filosofia dello Spiritismo come la grammatica sta alla letteratura, e colui che è giunto, in una scienza, a un certo livello non perde più il suo tempo a ripassarne gli elementi rudimentali."


XIX


Amici miei e fedeli credenti, io sono sempre felice di potervi dirigere sulla via del bene. È, questa, una dolce missione che Dio mi ha dato e di cui sono fiero, poiché essere utile è sempre una ricompensa. Che lo Spirito di carità vi riunisca, tanto la carità che dà quanto quella che ama. Mostratevi pazienti di fronte alle ingiurie dei vostri detrattori; siate costanti nel bene e soprattutto umili davanti a Dio. Non c'è nulla che elevi come l'umiltà: questa è la sola grandezza che Dio riconosce. Allora soltanto i buoni Spiriti verranno a voi, altrimenti quello del male s'impadronirà della vostra anima. Siate benedetti nel nome del Creatore, e vi eleverete agli occhi degli uomini e nello stesso tempo anche a quelli di Dio.

SAN LUIGI


XX


L'unione fa la forza; siate uniti per essere forti. Lo Spiritismo ha germogliato, gettato radici profonde. Esso sta per estendere sulla Terra i suoi rami benefici. Bisogna che voi vi rendiate invulnerabili contro le frecce avvelenate della calunnia e della nera falange degli Spiriti ignoranti, egoisti e ipocriti. Per giungere a questo, bisogna che indulgenza e benevolenza reciproche presiedano alle vostre relazioni; che i vostri difetti passino inosservati; che soltanto le vostre qualità siano notate; che la fiaccola della santa amicizia riunisca, illumini e riscaldi i vostri cuori, e voi resisterete agli attacchi impotenti del male, come la salda roccia all'onda furiosa.

SAN VINCENZO DE' PAOLI


XXI


Amici miei, voi volete formare un gruppo spiritista, e io vi approvo, poiché gli Spiriti non vedono con piacere i medium che si ritraggono nell'isolamento. Dio non ha loro dato questa sublime facoltà per loro soltanto, ma per il bene di tutti. Comunicando con altri, essi avranno mille occasioni per illuminarsi riguardo alle comunicazioni che ricevono, mentre da soli saranno molto di più sotto il dominio degli Spiriti mentitori, del tutto felici di non avere controlli. Quanto detto è per voi, e se non siete dominati dall'orgoglio comprenderete e ne trarrete profitto. Ecco ora per gli altri.

Vi rendete conto di ciò che deve essere una riunione spiritista? No. Infatti, nel vostro zelo voi credete che quanto vi sia di meglio da fare è riunire il maggior numero possibile di persone, con lo scopo di convincerli. Ricredetevi: meno sarete e più otterrete. Sarà soprattutto con l'ascendente morale da voi esercitato che attrarrete a voi gli increduli, molto più che con i fenomeni che riuscirete a ottenere. Se attirerete solo con i fenomeni, vi si verrà a vedere per curiosità e troverete dei curiosi che non vi crederanno e che rideranno di voi. Se invece tra voi ci saranno solo persone degne di stima, non vi si crederà forse immediatamente, ma vi si rispetterà, e il rispetto ispira sempre fiducia. Voi siete convinti che lo Spiritismo debba portare con sé una riforma morale. Sia dunque la vostra riunione la prima a dare l'esempio delle virtù cristiane, poiché, in questi tempi d'egoismo, è nelle società spiritiste che la vera carità deve trovare rifugio. [13] Tale, amici miei, deve essere una riunione di veri Spiritisti. La volta prossima vi darò altri consigli.

FÉNELON

[13] Noi conosciamo un signore che è stato accettato per un impiego di fiducia in una importante casa, perché egli era uno Spiritista sincero, e si è ritenuto di trovare una garanzia di moralità nelle sue credenze.


XXII


Voi mi avete domandato se la molteplicità dei gruppi in una medesima località non potrebbe generare delle rivalità pregiudizievoli per la Dottrina. A ciò io vi risponderò che coloro che sono imbevuti dei veri principi di questa dottrina vedono, in tutti gli Spiritisti, dei fratelli e non dei rivali. Quanti guardassero alle altre riunioni con occhio geloso dimostrerebbero che c'è in loro o un secondo fine o un sentimento d'amor proprio, e che non sono guidati dall'amore per la verità. Io vi assicuro che se persone di tal genere fossero tra di voi, esse ben presto seminerebbero nel vostro gruppo la discordia e la disunione. Il vero Spiritismo ha per motto benevolenza e carità. Esso esclude ogni rivalità che non sia quella del bene che può essere fatto. Tutti i gruppi che scriveranno questo motto sulla loro bandiera potranno tendersi la mano come dei buoni vicini, i quali non sono meno amici per il fatto di non abitare la medesima casa. Coloro che pretenderanno di avere, come guide, gli Spiriti migliori, dovranno provarlo mostrando i sentimenti migliori. Dunque ci sia pure lotta tra di loro, ma sia una lotta di grandezza d'animo, di abnegazione, di bontà e di umiltà. Colui che scagliasse la pietra contro l'altro, con ciò, proverebbe solo che egli è spinto da Spiriti malvagi. La natura dei sentimenti che due persone manifestano l'una nei riguardi dell'altra è la pietra di paragone che ci fa conoscere la natura degli Spiriti che le assistono.

FÉNELON


XXIII


Il silenzio e il raccoglimento sono condizioni essenziali per tutte le comunicazioni serie. Voi non otterrete mai ciò da coloro che fossero attirati nelle vostre riunioni solo dalla curiosità. Invitate dunque i curiosi ad andare a divertirsi altrove, poiché la loro distrazione sarebbe causa di disordine.

Voi non dovete tollerare alcuna conversazione quando gli Spiriti stanno per essere interrogati. Voi, a volte, avete delle comunicazioni che richiedono delle repliche serie da parte vostra, e delle risposte non meno serie da parte degli Spiriti evocati, i quali provano, credetemi, avversione per i continui bisbiglii di certi astanti. Per cui, di conseguenza, niente di completo, niente di veramente serio sarà ottenuto. Il medium che scrive è sottoposto anche lui a distrazioni molto dannose al suo compito.

SAN LUIGI


XXIV


Vi parlerò della necessità, nelle vostre sedute, di osservare la più grande regolarità, vale a dire di evitare ogni confusione, ogni divergenza di idee. Le controversie favoriscono la sostituzione degli Spiriti buoni con quelli cattivi e sono quasi sempre questi che s'impossessano delle domande proposte. D'altra parte, in una riunione composta da elementi diversi e sconosciuti gli uni agli altri, come evitare le idee contraddittorie, la distrazione o, peggio ancora, una vaga e beffarda indifferenza? Io vorrei trovarlo questo mezzo certo ed efficace! Forse si trova nella concentrazione dei fluidi sparsi intorno ai medium. Essi soltanto, ma soprattutto quelli che sono amati, trattengono i buoni Spiriti nelle assemblee; ma la loro influenza è appena sufficiente a dissipare la turba degli Spiriti leggeri. Il lavoro d'esame delle comunicazioni è eccellente; non si potranno mai abbastanza approfondire le domande ma soprattutto le risposte. L'errore è facile, anche per gli Spiriti animati dalle migliori intenzioni. La lentezza della scrittura, durante la quale lo Spirito si allontana dall'argomento che egli esaurisce non appena l'ha concepito, l'instabilità e l'indifferenza per certe forme convenzionali, tutte queste ragioni e molte altre vi creano il dovere di offrire soltanto una fede limitata e sempre subordinata all'esame, anche quando si tratti delle comunicazioni più autentiche.

GEORGE (Spirito familiare)


XXV


Con quale scopo, il più delle volte, voi richiedete delle comunicazioni agli Spiriti? Per avere dei bei brani letterari da mostrare alle vostre conoscenze come saggi del nostro talento? Voi li conservate preziosamente nei vostri album, ma nel vostro cuore non c'è posto per loro. Ma voi credete davvero che noi siamo tanto lusingati da venire a posare nelle vostre assemblee come a un concorso, gareggiare in eloquenza, perché voi possiate dire che la seduta è stata molto interessante? Che cosa vi resta quando avete trovato che una comunicazione è stata ammirevole? Credete forse che noi veniamo a cercare i vostri applausi? Disilludetevi. A noi non interessa divertirvi in un modo piuttosto che in un altro. Da parte vostra, questa è ancora una curiosità che invano dissimulate. Il nostro scopo è quello di rendervi migliori. Ora, quando vediamo che le nostre parole non producono alcun frutto e che tutto si riduce, da parte vostra, a una sterile approvazione, noi andiamo a cercare anime più docili. Al nostro posto, allora, lasciamo venire quegli Spiriti che non domandano di meglio che parlare, e non ne mancano. Vi stupite che noi permettiamo ch'essi prendano il nostro nome? Che cosa v'importa, dal momento che per voi non è né più né meno che la stessa cosa? Ma sappiate che noi non lo permetteremmo mai nei riguardi di coloro ai quali ci interessiamo realmente, vale a dire di coloro con i quali noi non perdiamo il nostro tempo. Questi sono i nostri preferiti e noi li preserviamo dalla menzogna. Non prendetevela dunque che con voi stessi se vi ritrovate così spesso ingannati. Per noi l'uomo serio non è quello che si astiene dal ridere, ma quello il cui cuore è toccato dalle nostre parole, che le medita e ne trae profitto (vedere n. 268, domande 19 e 20).

MASSILLON


XXVI


Lo Spiritismo dovrebbe essere un'egida contro lo Spirito di discordia e di dissenso; ma questo Spirito ha in ogni tempo brandito la sua torcia sugli uomini, perché esso è invidioso della felicità che la pace e l'unione procurano. Spiritisti, esso potrà dunque penetrare nelle vostre assemblee, e non dubitatene, cercherà di disseminarvi il disamore, ma sarà impotente di fronte a coloro che sono animati dalla vera carità. State dunque all'erta e vigilate senza tregua alla porta del vostro cuore come a quella delle vostre riunioni, per non lasciarvi entrare il nemico. Se i vostri sforzi nulla possono contro il nemico esterno, sempre da voi dipenderà interdirgli l'accesso alla vostra anima. Se dei dissensi si levassero tra di voi, essi non potrebbero essere suscitati che da cattivi Spiriti. Quanti, dunque, possiederanno al più alto grado il sentimento dei doveri, che loro impone tanto la buona creanza quanto il vero Spiritismo, si mostrino i più pazienti, i più degni e i più concilianti. I buoni Spiriti possono a volte permettere queste lotte per dare ai buoni come ai cattivi sentimenti l'occasione di rivelarsi, al fine di separare il buon grano dalla zizzania, ed essi saranno sempre dalla parte dove maggiormente ci sarà l’umiltà e la vera carità.

SAN VINCENZO DE' PAOLI


XXVII


Respingete senza pietà tutti quegli Spiriti che si offrono come consiglieri esclusivi, predicando la divisione e l'isolamento. Si tratta quasi sempre di Spiriti vanitosi e mediocri, che tendono a imporsi agli uomini fragili e sempliciotti, elargendo loro lodi esagerate, al fine di fascinarli e tenerli sotto il loro dominio. Sono generalmente Spiriti affamati di potere, i quali, despoti pubblici o privati quand'erano in vita, bramano ancora, dopo morti, avere delle vittime da tiranneggiare. Diffidate, in generale, delle comunicazioni che presentano un carattere di misticismo e di singolarità, o che prescrivono cerimonie e azioni bizzarre; in questi casi c'è sempre un legittimo motivo di sospetto.

D'altra parte, state pur certi che, quando una verità dev'essere rivelata all'Umanità, essa è, per così dire, istantaneamente comunicata in tutti i gruppi seri, che hanno seri medium, e non al tale o talaltro con l'esclusione di tutti gli altri. Nessuno può essere un medium perfetto, se è assediato, e c'è ossessione manifesta quando un medium si mostra adatto a ricevere soltanto le comunicazioni di un determinato Spirito, per quanto alta sia la statura intellettuale in cui egli cerchi di collocarsi. Di conseguenza tutti i medium e tutti i gruppi che ritengono di essere privilegiati per delle comunicazioni che solo essi possono ricevere, e che, d'altra parte, sono assoggettati a pratiche che sfiorano la superstizione, sono indubbiamente preda di una delle ossessioni meglio caratterizzate, soprattutto quando lo Spirito dominatore si pavoneggia con un nome che tutti noi, Spiriti e incarnati, dobbiamo onorare e rispettare, non consentendo che sia profanato né a proposito né a sproposito.

È incontestabile che, sottoponendo al crogiuolo della ragione e della logica tutti i dati e tutte le comunicazioni degli Spiriti, sarà facile respingere l'assurdità e l'errore. Un medium può essere fascinato, come un gruppo può essere mistificato. Ma il controllo severo degli altri gruppi, la scienza acquisita e l'alta autorità morale dei capigruppo, le comunicazioni dei principali medium che ricevono un suggello di logica e di autenticità dai nostri migliori Spiriti, faranno rapidamente giustizia di questi dettati astuti e menzogneri, emanati da una turba di Spiriti maligni e ingannatori.

ERASTO (discepolo di san Paolo)

OSSERVAZIONE. Uno dei caratteri distintivi di questi Spiriti, che vogliono imporsi e far accettare delle idee bizzarre e sistematiche, è di pretendere — come fossero i soli ad avere questa opinione — di aver essi ragione contro tutto il mondo. La loro tattica è di evitare la discussionee, quando si vedono vittoriosamente battuti dalle irresistibili armi della logica, rifiutano sdegnosamente di rispondere e intimano ai loro medium di allontanarsi dai centri dove le loro idee non sono accolte. Questo isolamento è quanto di più fatale possa esserci per i medium, perché essi subiscono, senza difesa, il giogo di questi Spiriti ossessori, che li guidano come dei ciechi e li portano sovente su cattive strade.


XXVIII


I falsi profeti non si trovano solo fra gli incarnati; essi si trovano anche, e in numero ben più grande, fra gli Spiriti orgogliosi che, sotto false sembianze d'amore e di carità, seminano il dissidio e ritardano l'opera emancipatrice dell'Umanità, gettandole davanti i loro sistemi assurdi, che fanno accettare dai loro medium. E per meglio fascinare coloro ch'essi vogliono ingannare, per dare maggior peso alle loro teorie, si adornano senza scrupoli di nomi che gli uomini pronunciano solo con sommo rispetto, nomi di santi giustamente venerati, di Gesù, di Maria e di Dio stesso.

Sono costoro che seminano fermenti d'antagonismo fra i gruppi, che li spingono a isolarsi gli uni dagli altri e a guardarsi con occhio ostile. Sarebbe sufficiente soltanto ciò per smascherarli, poiché, agendo così, danno essi stessi la più formale smentita a ciò che pretendono di essere. Ciechi sono dunque gli uomini che si lasciano prendere in una trappola così rozza.

Ma ci sono ben altri mezzi per riconoscerli. Spiriti dell'ordine al quale essi dicono di appartenere devono essere non solo molto buoni, ma anche eminentemente logici e razionali. Ebbene, passate i loro sistemi al setaccio della ragione e del buon senso, e vedrete ciò che ne resterà! Convenite dunque con me che, tutte le volte che uno Spirito indica, come rimedio ai mali dell'Umanità, o come mezzi per arrivare alla sua trasformazione, cose utopistiche e impraticabili, misure puerili e ridicole, non può essere che uno Spirito ignorante; lo stesso quando formula un sistema, che viene contraddetto dalle più comuni nozioni della scienza.

D'altra parte, credetemi: se la verità non sempre è apprezzata dagli individui, essa lo è sempre dal buon senso delle masse, e questo è ancora un criterio. Se due principi si contraddicono, voi avrete la misura del loro valore intrinseco, cercando quello che trova maggior eco e riscuote maggiore simpatia. In effetti, sarebbe illogico ammettere che una dottrina, la quale vedesse diminuire il numero dei suoi seguaci, sia più vera di quella che vede i suoi seguaci aumentare. Dio, volendo che la verità arrivi a tutti, non la confina in un circolo limitato e ristretto: la fa sorgere da differenti punti, affinché dappertutto la luce sia a fianco delle tenebre.

ERASTO

OSSERVAZIONE. La miglior garanzia che un principio è l'espressione della verità, si ha quando esso è insegnato e rivelato da differenti Spiriti, con il concorso di medium estranei gli uni agli altri, e in luoghi diversi; e quando, inoltre, è confermato dalla ragione e sanzionato dall'adesione del maggior numero di seguaci. Soltanto la verità può dare radici a una dottrina. Un sistema erroneo può senza dubbio riunire alcuni aderenti, ma siccome esso manca della prima condizione di vitalità, non avrà che un'esistenza effimera. È per questo che non c'è da preoccuparsene: esso si elimina con i suoi stessi errori e cadrà inevitabilmente davanti all'arma possente della logica.


Comunicazioni apocrife


Spesso ci sono comunicazioni talmente assurde, benché firmate da nomi tra i più rispettabili, che il più comune buon senso ne dimostra la falsità. Ma altre ve ne sono in cui l'errore è dissimulato sotto elementi positivi che riescono a illudere e a volte impediscono di afferrarlo al primo colpo d'occhio. Tuttavia, tali comunicazioni non potrebbero di certo resistere a un esame serio. Noi ne citeremo soltanto alcune a mo' d'esempio.


XXIX


La creazione perpetua e incessante dei mondi è per Dio come un perpetuo godimento, poiché Egli vede senza posa i suoi raggi divenire ogni giorno più luminosi in felicità. Per Dio non c'è numero, allo stesso modo che non c'è tempo. Ecco perché centinaia o miliardi non valgono, per Lui, l'uno né più né meno dell'altro. È un padre, la cui felicità è fatta della felicità collettiva dei suoi figli e che, a ogni secondo di creazione, vede una nuova felicità venire a fondersi nella felicità generale. Non c'è né arresto né sospensione in questo movimento perpetuo, in questa grande e incessante felicità che feconda la terra e il cielo. Del mondo non si conosce che una piccola frazione, e voi avete dei fratelli che vivono sotto latitudini in cui l'uomo non è ancora riuscito a penetrare. Che cosa significano questi caldi torridi e questi freddi mortali che arrestano gli sforzi dei più arditi? Voi, semplicemente, credete davvero che qui sia il limite del vostro mondo, quando non potete più avanzare coi vostri piccoli mezzi? Potete voi, dunque, misurare esattamente il vostro pianeta? Non credete ciò. Ci sono, sul vostro pianeta, più luoghi sconosciuti che luoghi conosciuti. Ma siccome è inutile diffondere maggiormente tutte le vostre cattive istituzioni, tutte le vostre cattive leggi, azioni ed esistenze, c'è un limite che vi arresta qua e là, e che vi arresterà fin quando non avrete da trasportare le buone sementi che ha prodotto il vostro libero arbitrio. Oh, voi non conoscete affatto questo mondo che voi chiamate Terra! Voi vedrete nella vostra esistenza un grande inizio di prove di questa comunicazione. Ecco che sta per suonare l'ora in cui ci sarà un'altra scoperta, quando l'ultima è appena stata fatta; ecco che sta per allargarsi il cerchio della vostra Terra conosciuta. E quando tutta la stampa canterà quest'osanna in tutte le lingue, voi, poveri figli, che amate Dio e che cercate la Sua strada, voi l'avrete saputo prima di quegli stessi che daranno il loro nome alla nuova Terra.

VINCENZO DE' PAOLI


OSSERVAZIONE. Dal punto di vista dello stile, questa comunicazione non resiste alla critica. Gli errori, i pleonasmi, i giri viziosi saltano agli occhi di chiunque, per quanto poco letterato possa egli essere. Ma ciò non proverebbe niente contro il nome con cui essa è firmata, dato che queste imperfezioni potrebbero attribuirsi all'incapacità del medium, come noi abbiamo già dimostrato. Ciò che va attribuito allo Spirito è la sola idea. Ora, quando egli dice che ci sono sul nostro pianeta più luoghi sconosciuti che luoghi conosciuti, che un nuovo continente sta per essere scoperto, questo è, per uno Spirito il quale si definisce superiore, dar prova della più profonda ignoranza. Senza dubbio è possibile che, al di là delle regioni glaciali, si scoprano alcuni angoli di terra sconosciuti, ma dire che queste terre sono popolate e che Dio le ha tenute nascoste agli uomini perché essi non vi portassero le loro cattive istituzioni, questo significa contare troppo sulla fiducia cieca di coloro ai quali egli propina simili assurdità.


XXX


Figli miei, il nostro mondo materiale e il mondo spirituale, che ancora così pochi conoscono, formano come due piatti della bilancia perpetua. Finora le nostre religioni, le nostre leggi, i nostri costumi hanno talmente fatto scendere il piatto del male e sollevare quello del bene, che si è visto il male regnare sovrano sulla Terra. Da secoli, questa è sempre la stessa lagnanza che esce dalla bocca dell’uomo, e la conclusione fatale è l'ingiustizia di Dio. Ci sono anche quelli che giungono perfino alla negazione dell'esistenza di Dio. Voi vedete tutto qui, e niente là; vedete il superfluo che si scontra con la necessità, l'oro che brilla accanto al fango; tutti contrasti tra i più scioccanti, che dovrebbero provarvi la vostra doppia natura. Da dove proviene ciò? A chi farne colpa? Ecco ciò che bisogna cercare con tranquillità e imparzialità. Quando si desidera sinceramente trovare un buon rimedio, lo si trova. Ebbene, malgrado questo dominio del male sul bene, per vostra stessa colpa, perché non vedete il resto andare dritto lungo la linea tracciata da Dio? Vedete voi forse le stagioni modificarsi? Il caldo e il freddo urtarsi sconsideratamente? La luce del Sole dimenticarsi di illuminare la Terra? La terra dimenticare nel suo seno le sementi che l'uomo vi ha deposto? Vedete voi forse cessare i mille perpetui miracoli che si producono sotto i vostri occhi, dalla nascita del filo d'erba, fino alla nascita del bambino, il futuro uomo? Ma tutto va bene dal lato di Dio, tutto va male dal lato dell'uomo. Quale rimedio per questo? È molto semplice: avvicinarsi a Dio, amarsi, unirsi, intendersi e seguire tranquillamente la strada di cui si vedono i confini con gli occhi della fede e della coscienza.

VINCENZO DE' PAOLI

OSSERVAZIONE. Questa comunicazione è stata ottenuta nel medesimo circolo. Ma quale differenza con la precedente!Non solo per i pensieri, ma ancor di più per lo stile. Tutto in essa è giusto, profondo, sensato e certamente san Vincenzo de' Paoli non la disdegnerebbe, per questo gliela si può attribuire senza timore.


XXXI


Andiamo, figlioli, serrate le vostre file! Vale a dire, faccia la vostra buona unione la vostra forza. Voi, che lavorate alla fondazione del grande edificio, vegliate e lavorate sempre per consolidarne la base, e allora coi potrete innalzarlo molto alto, molto alto! Il progresso è immenso su tutto il nostro globo; una folla immensa di proseliti si schiera sotto la nostra bandiera; molti scettici, e anche i più increduli, si avvicinano.

Andate, figlioli, marciate: alto il cuore e pieno di fede. La strada che voi seguite è bella; non rallentate; seguite sempre la linea retta, siate di guida a quelli che vengono dopo di voi. Essi saranno felici, molto felici!

Marciate, figlioli; voi non avete bisogno della forza delle baionette per sostenere la vostra causa, voi non avete bisogno che della fede. La fede, la fraternità e l'unione, ecco le vostre armi. Con queste voi sarete forti, più potenti di tutti i grandi potentati dell'Universo riuniti, malgrado le loro forze vive, le loro flotte, i loro cannoni e la loro mitraglia!

Figlioli, voi che combattete per la libertà dei popoli e la rigenerazione della grande famiglia umana andate! Coraggio e perseveranza! Dio vi aiuterà. Buona sera, arrivederci. NAPOLEONE

OSSERVAZIONE. Napoleone era, in vita, un uomo austero e serio come pochi. Tutti conoscono il suo stile breve e conciso. Sarebbe singolarmente degenerato, se dopo la sua morte fosse diventato verboso e burlesco. Questa comunicazione è forse dello Spirito di qualche soldato che si chiamava Napoleone.


XXXII


No, non si può cambiare religione quando non se ne ha una che possa a sua volta soddisfare il senso comune e l'intelligenza che si possiedono, e che possa soprattutto dare all'uomo delle consolazioni presenti. No, non si cambia religione, dall'inettitudine e dalla dominazione si cade nella saggezza e nella libertà. Andate, andate nostra piccola armata! Andate e non temete le palle nemiche; quelle che devono uccidervi non sono ancora fatte, se voi siete sempre dal profondo del cuore sulla strada di Dio, vale a dire se volete sempre combattere pacificamente e vittoriosamente per il benessere e la libertà.

VINCENZO DE' PAOLI

OSSERVAZIONE. Chi riconoscerebbe san Vincenzo de' Paoli da questo linguaggio, da questi concetti sconnessi e privi di senso? Che cosa significano queste parole: "No, non si cambia religione, si cade dall'inettitudine e dalla dominazione nella saggezza e nella libertà?" Con le sue palle che non sono ancora fatte, noi sospettiamo molto che questo Spirito sia lo stesso che firmò la comunicazione di cui sopra con il nome di Napoleone.


XXXIII


Figli della mia fede, cristiani della mia dottrina, dimenticata per gli interessi delle onde della filosofia dei materialisti, seguitemi nel cammino della Giudea, seguite la passione della mia vita, contemplate ora i miei nemici, guardate le mie sofferenze, i miei tormenti e il sangue mio versato per la mia fede.

Figli, spiritualisti della mia nuova dottrina, siate pronti a sopportare, a sfidare i flutti dell'avversità, i sarcasmi dei vostri nemici. La fede camminerà senza posa seguendo la vostra stella, che vi condurrà sulla strada della felicità eterna, così come la stella che condusse con la fede i Magi dell'Oriente alla greppia. Quali che siano le vostre avversità, quali che siano le vostre pene e le lacrime che voi avrete versato su questa sfera d'esilio, prendete coraggio, e siate persuasi che la gioia che vi inonderà nel mondo degli Spiriti sarà ben al disopra dei tormenti della vostra esistenza passeggera. La valle di lacrime è una valle che deve sparire per far posto a un luminoso soggiorno di gioia, di fraternità e di unione, a cui voi perverrete con la vostra buona obbedienza alla santa rivelazione. La vita tutta preparatoria, miei cari fratelli di questa sfera terrestre, non può durare che il tempo necessario per vivere ben preparati a questa vita che non potrà mai finire. Amatevi, amatevi come io vi ho amati, e come io ancora vi amo. Fratelli, coraggio fratelli! Vi benedico. In cielo vi aspetto.

GESÙ


Da queste brillanti e luminose regioni, dove il pensiero umano può appena arrivare, l'eco delle vostre e delle mie parole è venuta a percuotermi il cuore.

Oh, di quale gioia io mi sento inondato vedendo voi, voi, i continuatori della mia dottrina! No, nulla si avvicina alla testimonianza dei vostri buoni pensieri. Voi ben lo vedete, figlioli: l'idea rigeneratrice, da me un tempo lanciata nel mondo, perseguitata, arrestata per un momento sotto la pressione dei tiranni, se ne va ormai senza ostacoli, rischiarando i cammini all'Umanità, per così lungo tempo immersa nelle tenebre.

Ogni grande e disinteressato sacrificio, figli miei, ha presto o tardi portato i suoi frutti. Il mio martirio ve lo ha provato; il mio sangue, versato per la mia dottrina, salverà l'Umanità e cancellerà gli errori dei grandi colpevoli!

Siate benedetti, voi che oggi prendete posto nella famiglia rigenerata! Avanti coraggio, figlioli!

GESÙ

OSSERVAZIONE. Senza dubbio, non c'è niente di malvagio in queste due comunicazioni; ma il Cristo ha mai usato questo linguaggio pretenzioso, enfatico e ampolloso? Si faccia il confronto tra questa e quella che abbiamo riportato più sopra, firmata anch'essa con lo stesso nome, e si vedrà da quale parte sta il suggello dell'autenticità.

Tutte queste comunicazioni sono state ottenute nel medesimo circolo. Si osserva, nello stile, un certo tono familiare, costruzioni di frase identiche, le medesime espressioni ripetute con frequenza, come, per esempio, andate, andate, figlioli ecc., da cui si può dedurre che questo è il medesimo Spirito che le ha dettate sotto nomi differenti. In questo circolo, peraltro molto coscienzioso, ma un po' troppo ingenuo, non si facevano tuttavia né evocazioni né domande; si attendeva tutto dalle comunicazioni spontanee; e, come si vede, ciò non è di certo una garanzia d'identità. Con domande un po' insistenti e dalla logica serrata, si sarebbe facilmente potuto rimettere questo Spirito al suo posto. Ma sapeva di non aver nulla da temere, poiché non gli si chiedeva niente, e si accettava senza alcun controllo e a occhi chiusi tutto quanto egli diceva (vedere n. 269).


XXXIV


Com'è bella la natura! Come la Provvidenza è prudente nella sua previdenza! Ma il vostro accecamento e le vostre passioni umane vi impediscono di trarre pazienza dalla prudenza e dalla bontà di Dio. Voi vi lamentate della più piccola nube, del più piccolo ritardo sulle vostre previsioni. Sappiate dunque, impazienti dubbiosi, che nulla accade senza un motivo, sempre previsto, sempre premeditato a vantaggio di tutti. La ragione di ciò che precede è per ridurre in niente, uomini dai timori ipocriti, tutte le vostre previsioni di cattiva annata per i vostri raccolti.

Dio ispira spesso l'inquietudine dell'avvenire agli uomini, per spingerli alla previdenza. E voi vedete quanto grandi sono i mezzi per risolvere i vostri timori seminati intenzionalmente, e che, il più delle volte nascondono avidi pensieri, piuttosto che l'idea di un saggio approvvigionamento, ispirato da un sentimento di umanità, a vantaggio dei piccoli. Vedrete quali rapporti da nazione a nazione ne sorgeranno; vedrete quali transazioni si dovranno realizzare; vedrete quanti mezzi concorreranno a reprimere i vostri timori! Perché, voi lo sapete, tutto si concatena; così, grandi e piccoli verranno all'opera.

Allora, non vedete già in tutto questo movimento la fonte d'un certo benessere per la classe più laboriosa degli Stati, classe veramente interessante, che voi, i grandi, che voi, gli onnipotenti di questa Terra, considerate gente da taglieggiare a volontà, gente creata apposta per le vostre soddisfazioni?

Poi, che cosa succede dopo tutto questo andirivieni da un polo all'altro? Il fatto è che una volta ben forniti, spesso questo tempo è cambiato. Il Sole, obbedendo al pensiero del suo Creatore, ha maturato in pochi giorni le vostre messi; Dio ha messo l'abbondanza dove la vostra ingordigia meditava sulla penuria; e, malgrado voi, i piccoli potranno vivere; e senza che voi lo sospettaste, voi, a vostra insaputa, siete stati gli artefici di un'abbondanza.

Tuttavia accade — Dio lo permette qualche volta — che i cattivi riescano nei loro avidi progetti. Ma allora si tratta di un insegnamento che Dio vuole impartire a tutti; è la previdenza ch'egli vuole stimolare negli uomini; è l'ordine infinito che regna nella natura, è il coraggio contro gli avvenimenti che gli uomini devono imitare e che devono imparare a sopportare con rassegnazione.

Quanto a coloro che, per calcolo, approfittano dei disastri, credetemi: essi ne saranno puniti. Dio vuole che tutti i suoi esseri vivano; l'uomo non deve giocare con le necessità, né trafficare con il superfluo. Giusto nei Suoi benefici, grande nella Sua clemenza, troppo buono con la nostra ingratitudine, Dio, nei Suoi disegni, è impenetrabile.

Bossuet. ALFRED DE MARIGNAC


OSSERVAZIONE. Questa comunicazione non contiene di certo nulla di malvagio. Ci sono anche delle idee filosofiche profonde e dei consigli molto saggi, che potrebbero ingannare, sull'identità dell'autore, quelle persone poco versate nella letteratura. Il medium che l'aveva ottenuta la sottopose al controllo della Società Spiritista di Parigi, e non vi fu che una voce unanime per dichiarare che quella comunicazione non poteva essere di Bossuet. San Luigi, consultato, rispose: "Questa comunicazione, in sé stessa, è buona, ma non crediate che sia stato Bossuet a dettarla. L'ha scritta uno Spirito, forse un po' sotto la sua ispirazione, che poi vi ha messo in basso il nome del grande vescovo, perché fosse più facilmente accettata. Ma dal linguaggio voi dovete riconoscere la sostituzione. La comunicazione è dello Spirito che ha messo il suo nome dopo quello di Bossuet". Questo Spirito, interrogato circa i motivi che l'avrebbero spinto ad agire così, rispose: "Io avevo il desiderio di scrivere qualcosa al fine di farmi ricordare dagli uomini; vedendo che il mio scritto era debole, ho voluto mettervi il prestigio d'un grande nome". "Ma non avete pensato che si sarebbe riconosciuto che quella comunicazione non era di Bossuet?" "Chi sa mai le cose esattamente? Voi potevate ingannarvi. Altri meno chiaroveggenti l'avrebbero accettato".

È infatti la facilità con la quale certe persone accettano ciò che viene dal mondo invisibile sotto la copertura di un grande nome, che incoraggia gli Spiriti ingannatori. È per sventare le trame di costoro che bisogna applicare tutta la nostra attenzione; e non si può giungere a ciò che con l'aiuto dell'esperienza acquisita attraverso uno studio serio. Così, senza posa, noi ripetiamo: "Studiate, prima di praticare, poiché questo è il solo mezzo per non acquisire l'esperienza a vostre spese".